25 anni di episcopato per l’arcivescovo Nunnari: “Quegli anni difficili ma belli in Alta Irpinia”

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L’arcivescovo emerito di Cosenza-Bisignano, Monsignor Salvatore Nunnari, ma in tanti lo chiamano semplicemente padre, o anche don Nunnari, ha festeggiato i suoi 25 anni di episcopato: lo sguardo in avanti, ma con il cuore carico di emozione, quando la memoria ripercorre i momenti di una vita vissuta a pieno nell’impegno sociale.

Fu il 20 marzo 1999 quando fu consacrato vescovo di Reggio Calabria, lo stesso anno in cui il Papa lo nomina arcivescovo di Sant’Angelo dei Lombardi: l’Alta Irpinia, ancora provata dall’esperienza devastante del sisma, lo ha accolto con grande gioia e amicizia. In quegli anni padre Nunnari getta le basi per una ricostruzione sociale, oltre che delle strutture religiose colpite dalla furia del terremoto del 1980.

In una intervista a Davide Imeneo, su Avvenire di Calabria, il vescovo emerito ripercorre i suoi 25 anni di episcopato, il suo impegno al fianco della gente, partendo dalla sua Chiesa, Reggio Calabria, per svolgere poi la sua missione in Alta Irpinia.

Sul quotidiano calabrese dice: «I momenti di difficoltà si sono innervati anche con i momenti belli della mia vita episcopale. Fin dal primo momento a Sant’Angelo dei Lombardi, una diocesi povera, provata ma non privata, dall’amore di Dio. Il terremoto ha distrutto tutto, io ho accompagnato la ricostruzione fino all’apertura delle cattedrali. Qualche volta, non lo nascondo, ho avuto paura, mi chiedevo “cosa faccio qui?”. Poi ho guardato il crocifisso. Il mio crocifisso, è stato la guida che mi ha dato forza, luce, speranza. Se non ci fosse stata la croce, la mia fatica sacerdotale, episcopale, sarebbe stata forse una fatica della disperazione.
La mia fatica illuminata dalla Croce è stata una fatica piena di speranza, che mi ha dato forza nei momenti duri sia a Sant’Angelo e poi anche a Cosenza. Quante difficoltà all’inizio a Cosenza, quanti dolori, quante sofferenze, quante ingiurie ricevevo dagli operai del Papa Giovanni, fin sotto l’episcopio. E io li guardavo tutti e dicevo “un giorno capirete”. Hanno capito, che sono stato un vescovo padre, sia a Sant’Angelo, sia a Cosenza, con la forza di Dio e con l’aiuto della Vergine».

Auguri padre Nunnari, dagli amici del Corriere dell’Irpinia.


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