Sei insicuro, insoddisfatto, dubbioso? Insomma, la tua autostima è bassa? Bene, se vuoi aumentare la considerazione di te stesso, può essere utile “buttarti giù” ancora di più. Lo sostiene lo psicologo Gerry Grassi, autore di Autostima fai da te. Strategie non convenzionali per stare bene con se stessi e con gli altri (Rizzoli, 17 €). Questo trucco, infatti, può essere utile ad attivare una naturale reazione che combatterà il sintomo e riuscirà a disinnescarlo». Ecco quattro esercizi efficaci per far salire l’autostima.
- Con l’ironia Appuntiamoci ciò che impatta male sulle nostre giornate, dal collega sgarbato, al figlio irritante. Recitiamo la lista allo specchio per 10 minuti al giorno, esprimendo in modo “plateale” le emozioni (come rabbia) e la autocommiserzione (“Povero me, mio figlio mi schifa”). «Aggiorniamo sempre l’elenco con eventuali nuove situazioni oppure togliendo quelle che non ci fanno più soffrire», dice Grassi. Dopo avere preso confidenza con l’esercizio, leggiamo le voci rimaste sforzandoci di sorridere. L’espressione divertita influenzerà le emozioni.
- Con la goffaggine «Ogni giorno facciamo di proposito una “brutta figura”», propone lo psicologo. Chiamando qualcuno con un nome sbagliato, rovesciando il bicchiere al bar ecc. Impareremo che l’imbarazzo non è letale e che gli altri sono più magnanimi del previsto verso chi non è “perfetto”.
- Con il silenzio Quando ci sentiamo bloccati da dubbi a cui non possiamo rispondere con certezza (“Dovrei cercarmi un altro lavoro?”, “Faccio bene a frequentare tizio?”), stop ai tormenti: mettiamo la questione in stand-by per un mese e non pensiamoci più. Non è detto che, in 30 giorni, avremo la soluzione in tasca, ma almeno avremo stoppato sul nascere un dialogo interiore inconcludente, che aumenta l’insicurezza.
- Con l’astuzia Se l’autostima è bassa perché qualcuno ci critica ingiustamente, ringraziamolo pubblicamente per le attenzioni e la gentilezza che ci riserva; se ci tratta male, aduliamolo per i suoi modi diretti. Così annulliamo la forza distruttiva dell’avversario che invece sbilancerà lui stesso e lo metterà in difficoltà.
Articolo pubblicato sul n. 18 di Starbene in edicola dal 16 aprile 2019
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