5 milioni per metà Comune, 480 mila euro per Patria e Lavoro. L’ente vende beni per 35 milioni – IL CIRIACO

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Stefano Luongo

Avellino – La giunta Festa approva il piano di alienazione dei beni comunali, un documento che potrà giocare un ruolo decisivo  per portare l’ente fuori dal predissesto. «Mettiamo in vendita proprietà per 35 milioni di euro», annuncia l’assessore al Patrimonio, Stefano Luongo. A catturare le attenzioni c’è la decisione del Comune di cedere una parte di casa sua (valore 5 milioni di euro) e l’ex Asilo Patria e Lavoro (480 mila euro). Ma soprattutto c’è la volontà di disfarsi di quei beni inutilizzati per concentrare le proprie attenzioni e risorse su quelli che servono alla comunità. «Con questo piano inizia la fase operativa verso una piena valorizzazione del patrimonio comunale – spiega Luongo. Applico una filosofia semplice, ma intuitiva: è meglio avere meno beni, ma funzionali e funzionanti, piuttosto che averne molti, ma abbandonati, inutili, in disuso e anche costosi perché necessitano di manutenzione».

Il piano nasce, quindi, dalla volontà politica di fare un buon lavoro con le strutture su cui l’amministrazione ha deciso di puntare come «quelle culturali, le ex circoscrizioni, i parchi e gli altri beni non inseriti nel piano – spiega Luongo. Allo stesso tempo vogliamo collaborare fattivamente al risanamento dei conti. Inoltre è anche questione di visione perché, debito o no, ci ritroviamo con centinaia di strutture che oggi sono inutili».

Il piano, nel suo complesso, prevede beni per un totale di circa 35 milioni di euro. Oltre alle due strutture citate ci sono «aree e diritti edificatori per circa 10 milioni di euro, fabbricati vari, lo stabile a via Palatucci che una volta ospitava la Manutenzione, 24 locali a Quattrograne, oltre a box e depositi. Inoltre diamo la possibilità a molti legittimi assegnatari di acquistare l’alloggio di cui vivono». Si tratta del piano di vendita di 270 alloggi, già anticipato da queste colonne, per un valore complessivo di circa 8 milioni di euro.

«Abbiamo già richieste dei privati per i beni più importanti presenti nel piano», ammette Luongo. Per l’ex Asilo Patria e Lavoro aveva già chiesto informazioni l’Ordine dei Medici lo scorso autunno, mentre per «il palazzo del Comune c’è stato anche il sopralluogo della Guardia di Finanza. Da parte nostra c’è la volontà politica di tornare all’ex Municipio, di conseguenza inseriamo l’attuale struttura nel piano per vedere se ci sono possibilità di concretizzare la vendita. Verrà ceduta una parte dello stabile: l’intero quarto piano, la metà del resto dello stabile, tranne l’Anagrafe e uno dei due parcheggi interrati».

Tolti il Patria e Lavoro e la casa comunale, il resto del piano vede la presenza di beni che vengono messi in vendita ogni anno, ma senza successo. «Siamo partiti da un approccio chiaro. Abbiamo lavorato mesi tra calcoli e valutazioni precise, ragionando anche nell’ottica dei potenziali acquirenti che hanno già manifestato il loro interessamento – spiega Luongo. Non parlo del passato perchè non c’ero, ma oggi essendoci posso dire che questi beni sono stati inseriti nel piano perché c’è la volontà di vendere. Sono state fatte delle valutazioni precise e ci saranno subito i bandi. La visione mia e dell’amministrazione è di concentrarsi su un numero preciso di beni e farli funzionare per la collettività, piuttosto che averne in quantità sproporzionata, col rischio di averne una buona parte che non usi o non conosci addirittura. Per arrivare a questo è stato necessario uno screening approfondito sulle proprietà e decidere quale vendere. Spero che si riesca ad incassare un bel po’ di soldi da queste vendite in modo da poter contribuire anche con il mio assessorato ad uscire dal predissesto».



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