Lockdown in Campania: è scontro politico in Regione – IL CIRIACO

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La decisione drastica di chiudere la Campania e costringerla ad un altro lockdown di almeno trenta giorni, divide il mondo politico regionale. All’annuncio di De Luca, l’opposizione non ci sta e si divide tra critiche e proposte e attacchi a gamba tesa. A chiedere al Governatore l’istituzione di un tavolo unitario anticrisi è la capogruppo del Movimento cinque stelle Valeria Ciarambino. «La paventata chiusura di ogni tipo di attività non può essere definita di punto in bianco senza aver prima consultato le associazioni di ogni singola categoria produttiva. Prima di assumere qualunque provvedimento, al governatore De Luca e al capo dell’opposizione Stefano Caldoro chiedo un confronto a tre in tempi rapidissimi, per definire assieme una linea unitaria per affrontare assieme questa emergenza che di giorno in giorno si fa sempre più grave e allarmante- dice Ciarambino- Non sono poche le realtà di qualunque tipo, commerciali, imprenditoriali o professionali, che non hanno ancora recuperato dalla prima fase di lockdown. Alcune addirittura non hanno più aperto i battenti. Gli ultimi drammatici numeri consigliano misure sempre più drastiche, ma prima è necessario sedersi al tavolo con i rappresentanti di ogni settore produttivo, a partire proprio dalla Campania, definendo sia come Governo nazionale che come Governo regionale una strategia che, tutelando la salute di tutti, tenga conto che un secondo lockdown potrebbe essere all’origine di una recessione senza precedenti. E’ il momento della collaborazione e della responsabilità». Una proposta accolta da Stefano Caldoro: «come sempre siamo pronti. Abbiamo proposte e soluzioni per l’attuale crisi. La Campania ed i nostri cittadini prima di tutto, è il momento della responsabilità.Una cosa però deve essere chiara: i numeri delle ultime settimane impongono un cambio di rotta. Eseguiamolo insieme, serve l’aiuto di tutti». Lo sfidante di centro destra non risparmia dure critiche all’operato del Governatore e definisce «drammaticamente fuori controllo» la situazione in Campania. «Le ultime scomposte esternazioni del Presidente della Regione confermano l’incapacità di affrontare la situazione da un punto di vista concreto e non solo mediatico. La Regione da sola e in queste condizioni non può gestire una fase tanto delicata. Mancano strumenti e capacità: il Governo deve affiancare la Campania con poteri straordinari, se non sostitutivi. E deve farlo ora. Bisogna lavorare per proteggere tutti e rassicurare la cittadinanza con buone prassi sanitarie. Abbiamo fatto molte proposte e continueremo a farle. Bisogna prevenire e curare utilizzando anche le enormi potenzialità della sanità di territorio. Aumentando posti letto e personale. Ora e senza chiacchiere. Lo show è finito. Resta la realtà» conclude Caldoro. Di fallimento sul fronte sanitario parla Annarita Patriarca, capogruppo di Forza Italia in consiglio regionale. «Un fallimento – commenta la forzista -, in primis, relativo alla capacità di prevenire la diffusione del virus, perché quando potevano rallentare, e aumentare i controlli, per paura che il clima di allarme potesse intralciare le elezioni, è stato fatto nulla o molto poco. C’è innegabilmente un vulnus di programmazione, perché chi, nei mesi precedenti doveva provvedere a scongiurare la crisi, non lo ha fatto. Se oggi, di fronte  a questi numeri drammatici, drammatici come le carenze sanitarie, la chiusura totale diventa l’unica soluzione, c’è seriamente da preoccuparsi. Prima di arrivare a questo, ci sarebbe stato bisogno di una concertazione, un confronto con l’opposizione, per trovare soluzioni alternative. E per condividere pure una serie di responsabilità, perché noi dell’opposizione non ci siamo mai sottratti, né ci sottraiamo alla collaborazione, soprattutto in questi momenti. Ciononostante, siamo pronti a collaborare con la maggioranza chiedendo di essere coinvolti nelle decisioni, mettendo a disposizione le nostre competenze».

Di colpo mortale all’economia parla il deputato campano di Fratelli d’Italia Edmondo Cirielli.

«Sono contrario al lockdown perché questa decisione serve soltanto a mascherare il fallimento del Governo Pd-M5S, sostenuto anche dal governatore De Luca, e ovviamente della stessa Regione Campania, sebbene in parte minore. Il Covid-19 – questa la tesi di Cirielli- ha una scarsa letalità: più del 90 % dei contagiati, infatti, sono asintomatici e tra i sintomatici fortunatamente pochi sono gravi. In questi mesi, dunque, bisognava concentrare gli sforzi per tutelare le fasce deboli, anziani e malati in primis, ed assumere medici e infermieri aprendo anche nuovi reparti Covid negli ospedali per aumentare i posti letto. Bisognava potenziare i trasporti per prevenire la principale fonte di affollamento. Quindi, per prevenire la seconda ondata della pandemia e rallentare il virus non è stato fatto nulla. E oggi si decide di chiudere la Campania, ma senza fare nulla, ancora una volta, per le fasce di popolazione più a rischio. La mia – precisa Cirielli – non vuole essere una polemica pretestuosa nei confronti del governatore De Luca che, comunque, ha ricevuto un ampio mandato dai cittadini campani. Ma è evidente che così come non è stato merito suo la scarsa diffusione del virus a marzo, oggi non è soltanto colpa sua la situazione drammatica in cui si trova la nostra regione. È innanzitutto responsabilità del governo della Nazione, peraltro in mano principalmente al Pd, che non ha aiutato affatto la Campania con risorse straordinarie per la sanità, per trasporti e per la prevenzione a tutela soprattutto delle fasce deboli.  Adesso, però, non si può far fallire la regione per bloccare un virus il cui contenimento oramai è fallito, ci vuole subito un Piano B: cioè concentrarsi per la tutela delle fasce deboli». Sulla stessa lunghezza d’onda il capogruppo della Lega Gianpiero Zinzi:  «De Luca fa di nuovo ricorso al lockdown per coprire le falle di una sanità che fa acqua da tutte le parti. Nella sua diretta riporta i dati dei nuovi contagiati, semina terrore mostrando persino la Tac di un 37enne colpito da Covid e se la prende con le mamme che chiedono il ritorno in classe dei figli. Dimentica però di dire che rispetto a marzo poco o nulla è stato fatto per affrontare la seconda ondata della pandemia, dal momento che mancano 407 posti letto di terapia intensiva rispetto all’obiettivo posto dal Governo. L’altra cosa che ha omesso di spiegare è come faranno i cittadini campani a mangiare e a pagare le bollette. Le ripercussioni economiche sulle famiglie saranno gravissime. De Luca faccia marcia indietro prima che si scateni una guerra civile”. Così in una nota il capogruppo della Lega in Regione Campania, Gianpiero Zinzi». E fa riferimento all’ultima diretta facebook del Governatore anche il senatore Francesco Pionati, segretario nazionale di Alleanza di Centro: «invece di mostrare  tac o foto di feste private,  De Luca, che è diretto responsabile dei trasporti della Campania, faccia vedere in quali condizioni sono costretti a viaggiare i cittadini nella Circumvesuviana o negli autobus di Napoli. In questo modo si comprenderanno meglio i motivi del contagio. La vera sciagura per la Campania è la sua rielezione. Ma la specialità di De Luca è scaricare le responsabilità sugli altri. Stavolta però il giochino non funziona: per mesi, oltre al cabaret, cosa ha fatto per arginare la prevista, seconda ondata?»

 



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