D’Agostino: ” Non è facile essere oggi presidente, c’è il rischio che finiscano le risorse”

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Il presidente dell’Avellino, Angelo Antonio D’Agostino, analizza le prime difficoltà della stagione ai microfoni di Primativvù: “Sicuramente è un momento difficile, è normale che ci siano questi periodi. Tra infortuni, espulsioni e rinvii . . . Io credo che siamo quasi usciti, si spera nel sereno dopo la tempesta.

Mai come oggi si sente il peso della maglia biancoverde sui giocatori :” Si è parlato prima di un periodo negativo, ma mi sembra esagerato parlare di crisi. Dobbiamo ancora fare una partita al completo, stiamo lavorando a pezzi. Non è bello sicuramente essere in questo momento il presidente dell’Avellino (sorride n.d.r.), bisogna stringere i denti e aspettare che tutto questo passi. Non si sa se giocheremo mercoledì, ci troveremo a giocare tre partite consecutive in una settimana, con gli infortuni diventa veramente complicato.

Tre espulsioni nelle ultime tre partite per gli irpini:” Al di là delle multe, mi hanno infastidito tanto, sono giocatori di esperienza. Alla fine si perdono punti per strada.

Intanto è di due giorni fa la notizia della positività di Fabio Tito, ci si interroga su una possibilità di rinvio chiesta dall’Avellino: ” Vogliamo giocare, siamo indietro, non è nei nostri pensieri un rinvio. Non possiamo accavallare le partite una sull’altra. I giocatori sono tutti nervosi? Beh si, sono sottoposti ogni giorno a stress continuo. Non è una giustificazione, bisogna comunque essere rispettosi della maglia.

Sul non sapere ancora il giorno del match contro Bisceglie: “Non ci si può organizzare in mezza giornata.

Sul segreto del suo successo a livello imprenditoriale :” Lavorare tanto, crederci e fare le cose con passione.”

Due parole sulla partita contro la Paganese:” L’ultima partita è stata sicuramente diversa da quella con la Turris. Mi è piaciuta,  ma bisognava capitalizzare soprattutto all’inizio del primo tempo.”

Il patron risponde alle parole del presidente della Lega Pro, Francesco Ghirelli, sul ruolo sociale ricoperto dal calcio:” Nonostante lui si sia battuto tanto,  fino ad ora abbiamo portato a casa poco. La terza serie ha gli stessi doveri della Serie A e B, ma non gli stessi onori. 3Si prova ad andare avanti, si fanno proclami, ma c’è il rischio che finiscano le risorse. Questo campionato-covid ci ha tagliato le gambe, sia per gli abbonamenti che per gli sponsor. Spostare le date dei pagamenti non serve: la palla non deve esser portata in avanti, deve essere messa in rete. Le risorse che mancano vanno colmate, altrimenti il sistema collassa.

Sulla possibilità di fermare il campionato :” Non ci si deve fermare, ma bisogna trovare qualche soluzione. Non ci sono introiti, ma sarebbe deleterio fermare la Serie C. Ho visto girare oggi una bozza della legge di bilancio, ma non c’è nulla.”

 

 

 

 





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