
Avellino – Al momento non c’è stato nessun annullamento in autotutela e la procedura va avanti, ma la cessione potrebbe essere messa in stand by per approfondire in maniera più dettagliata i contenuti dell’esposto del consigliere Dino Preziosi. La vendita dell’ex Asilo Patria e Lavoro, dunque, non è stata sospesa, anzi oggi alle ore 13 scadranno i termini per la presentazione delle offerte, mentre resta fissata per domani l’apertura delle buste contenenti le offerte, ma non è detto che ci sarà l’aggiudicazione almeno per il momento.
L’esponente di opposizione, come vi abbiamo raccontato, ha presentato un esposto a Procura, Corte dei Conti e Comune sulla messa in vendita del Patria e Lavoro eccependo una serie di impedimenti di fronte alla reale possibilità dell’ente di Piazza del Popolo di disfarsi della struttura, tra cui l’inalienabilità del bene e il prezzo stimato.
L’esposto sarebbe arrivato a Palazzo di Città martedì e gli uffici comunali hanno subito iniziato ad approfondire gli aspetti evidenziati dal capogruppo di opposizione. Secondo voci di corridoio, però, dalle prime verifiche non sarebbero emerse criticità dietro alla vendita del Patria e Lavoro. L’orientamento, al momento, sarebbe quello di portare avanti la procedura perché tutti gli atti avrebbero seguito le previsioni di legge. Il bene, infatti, sarebbe stato declassato da inalienabile a disponibile perché, nel corso degli anni, “non ha più svolto il suo utilizzo originario” come recita la manifestazione di interesse. Al contempo non è stata “mantenuta la destinazione urbanistica”, sempre come ribadisce la manifestazione. Inoltre, secondo indiscrezioni provenienti da Palazzo di Città, il fatto che alla manifestazione di interesse possano partecipare solo enti pubblici non economici servirebbe a tutelare la destinazione a scopi sociali della struttura.
Anche sul prezzo a base d’asta, ritenuto troppo basso dal consigliere Preziosi, da Palazzo di Città filtrerebbe ottimismo perché, tutti i beni messi in vendita dal Comune con l’ultimo piano di alienazione approvato, sarebbero stati stimati in base all’osservatorio nazionale dell’Agenzia delle Entrate e quindi secondo valori standard.
Stando a una prima lettura dell’esposto effettuata a Palazzo di Città, dunque, al momento non ci sarebbe alcun motivo per interrompere la procedura di vendita. Questo non vuol dire, però, che già questa settimana conosceremo il nome dell’acquirente. L’apertura delle buste fissata per domani, infatti, potrebbe avvenire solo per valutare l’ammissibilità delle offerte pervenute, ma gli uffici potrebbero riservarsi di rinviare l’aggiudicazione per effettuare ulteriori approfondimenti sulle criticità rilevate da Preziosi nel suo esposto e, solo successivamente, procedere con la vendita del Patria e Lavoro, dopo aver accertato definitivamente che la struttura può essere ceduta.
Nel frattempo il Comune si sta muovendo anche per la cessione di una parte del palazzo comunale, così come inserito nel piano di alienazione. Ieri ci sarebbe stato un altro colloquio informale con la Guardia di Finanza che già in passato avrebbe mostrato interesse all’acquisto del lotto. Durante il colloquio sarebbe stata ribadita la volontà di procedere all’acquisto e, nei prossimi giorni, potrebbe esserci il primo incontro tra le parti da quando una porzione del palazzo comunale è stata inserita nel piano vendite approvato dall’Assise cittadina.
