Il Terremoto 40 anni dopo. Il Centro Dorso rilancia l’impegno per il futuro dell’Irpinia – IL CIRIACO

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Due settimane o poco più separano la nascita del Centro Dorso dalla tragica sera del 23 novembre. A distanza di quarant’anni, nel giorno del ricordo, c’è quindi l’occasione per un bilancio su ciò che è stato, tanto per l’attività del Centro quanto per la storia della nostra terra. Lo hanno fatto, nel corso di un webinar organizzato dal Centro, il Presidente Luigi Fiorentino, il vice Nunzio Cignarella, il docente universitario Toni Ricciardi, il giornalista e scrittore Generoso Picone e Berardino Zoina, componente del comitato scientifico del Centro Dorso. A fare gli onori da casa ovviamente il presidente Fiorentino che ha sottolineato l’attivià svolta dal Centro non solo dalla sua nascita ma anche e soprattutto per la vicenda legata al terremoto. «Nel contesto generale – ha detto – si è partiti da un evento drammatico per canmbiare la storia della nostra provincia, perché da quel disastro, indipendentemente dal giudizio che ognuno vuol dare sul dopo, la nostra gente seppe rivendicare la rinascita di queste aree». E proprio Fiorentino è stato uno dei curatori del volume “Il Terremoto dell’Irpinia”, insieme a Ricciardi e Picone. Il giornalista ha espresso l’auspicio che questo dibattito possa essere l’avvio di un percorso di confronto nel quale prevalga la proposta e ci si possa mettere alle spalle la tentazione di individuare vincitori e vinti in una partita mai giocata. Secondo Picone il Centro Dorso, prendendo spunto dagli spunti offerti dal dibattito, dovrebbe farsi promotore, senza andare troppo oltre nel tempo magari entro il mese di gennaio, di un Manifesto per la nuova Irpinia, punto di partenza per la costruzione di una nuova piattaforma politica, economica, sociale e culturale, da sottoporre alla politica e sulla quale misurare eventualmente la presenza e lo spessore di una classe dirigente. Un appello prontamente raccolto da Fiorentino che ha confermato che il Centro Dorso sia già al lavoro per preparare la pubblicazione di documenti e sintesi di convegni svolti nei mesi scorsi. Sul libro si è soffermato Ricciardi che spiegato come il volume sia il punto di vista dei rappresentanti tre generazioni sul prima e sul dopo terremoto, sottolineando il merito di aver aperto una discussione che ha varcato i confini provinciali, sulla memoria condivisa. Il vicepresidente del Centro Dorso, Cignarella, ha battuto molto sull’importanza della scuola e dell’istruzione più in generale e su questo ha affermato che l’errore è stato commesso prima del terremoto quando si è detto di no alla possibilità di avere l’Università in Irpinia. Nel futuro – ha aggiunto – spero che sia la possibilità di creare un Summer School in Irpina, il mio sogno sarebbe un Erasmus tra i borghi del nostri paesi perché una delle linee di sviluppo dovrà passare necessariamente per la scuola.



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