Nel 1975 l’Avellino di Sibilia provò a portare in panchina “Il Mago” Helenio Herrera. Impegnata nel campionato di Serie B, la formazione biancoverde si rese partecipe di un grandissimo avvio, che la portò a pochi punti dalla zona promozione. Nel mese di marzo la squadra guidata da Giammarinaro era ancora prepotentemente in corsa, nonostante qualche intoppo di troppo tra l’allenatore e il patron. Fu proprio una dichiarazione dell’allenatore a spazientire Sibilia, che approfittò del ko con la SPAL (1-0) per l’atteso ribaltone.
Con i lupi a 3 punti dal terzo posto utile per la promozione, Sibilia pensò di dare la caccia a un nome grosso: Helenio Herrera. Tra gli allenatori più vincenti degli anni ’60 alla guida dell’Inter, “Il Mago” era reduce dalla seconda esperienza in nerazzurro, chiusasi a causa di alcuni problemi cardiaci. La proposta biancoverde arrivò in maniera inaspettata, ma non stuzzicò neppure minimamente il tecnico argentino. Ai giornali del tempo, infatti, Herrera fece queste dichiarazioni: “L’ho respinta, come ho già fatto per analoghe richieste. Aspetto offerte più interessanti da parte di squadre di rango, di grandi ambizioni, degne di me“.
Dopo quel rifiuto, Herrera concluse la carriera guidando prima il Rimini e il Barcellona. Per l’Avellino, invece, il no del “Mago” rappresentò un problema, costringendo Sibilia a ripiegare su un altro mago, Oronzo Pugliese. Il tecnico di Turi non riuscì però ad incidere, trascinando l’Avellino nei bassifondi della classifica. Questo costrinse Sibilia a passarsi una mano sulla coscienza e a richiamare Giammarinaro, per una salvezza ottenuta solo all’ultima giornata.