Dalla Lioni-Grottaminarda al…taglio dei parlamentari: il legame semiserio di uno “scippo” – IL CIRIACO

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Nemmeno il tempo di tornare alla (imposta) quotidianità dopo aver snocciolato, per la 40esima volta, l’album dei ricordi del terremoto, ed ecco che l’Irpinia viene investita, suo malgrado (?) dall’ennesima polemica su un’opera pubblica che, come molte in questo territorio, pur essendo stata immaginata in un’altra era politica è ancora in fase di completamento. Si tratta dell’oramai mitica Lioni-Grottaminarda per la quale erano stati destinati 36 milioni in un capitolo della Legge di Bilancio all’esame della competente commissione della Camera dei Deputati. Un provvedimento di indubbia importanza che, una volta approvato, avrebbe impresso un’accelerazione definitiva al completamento di un’opera sui cui ritardi c’è un lungo elenco di responsabilità. Fin troppo normale il tripudio con cui la deputazione irpina, nello specifico la parlamentare del M5S Maria Pallini, ha salutato la previsione del finanziamento a testimonianza che, si legge testualmente nella sua nota, «questo Governo dimostra con i fatti che punta sull’importanza strategica di questa infrastruttura, fondamentale per i nostri territori». Non ci permettiamo di mettere in dubbio il fatto che l’esecutivo assegni a quest’opera una rilevanza strategica (a parole non costa nulla peraltro), ma vorremmo suggerire maggiore prudenza negli annunci e soprattutto un impegno totale, ventre a terra, da tutta la rappresentanza irpina senza distinzione di schieramento, durante il percorso della Manovra in Aula, perché quei fondi vengano rimessi nel provvedimento.

Il secondo aspetto della vicenda sta a metà tra il comico e il paradossale. I fondi destinati alla Lioni-Grottaminarda sarebbero stati stornati, secondo quanto ha riferito il deputato arianese del M5S Generoso Maraia, dal Presidente della Commissione Lavori Pubblici della Camera, il dem Fabio Melilli secondo cui, sempre a sentire Maraia, in base all’articolo 120 comma 2 del regolamento di Montecitorio, la norma sarebbe estranea alla legge di Bilancio perché avrebbe finalità localistiche. Ci abbiamo messo un po’ a capire la ratio di questa decisione e la sola spiegazione che siamo riusciti a darci e che tal Melilli deve avere in antipatia le opere pubbliche in generale (ha votato contro la fiducia al decreto sblocca cantieri) anche perché non vogliamo credere che il deputato Pd, già presidente della Provincia di Rieti, pensi davvero che la Lioni-Grottaminarda sia davvero un’opera di interesse localistico. Se davvero fosse cosi dovremmo porci la stessa domanda, ad esempio, sul casello di Magliano Sabina (in provincia di Rieti) opera decisamente localistica inserita però nel percorso dell’A1 Milano-Napoli. Ma no, non vogliamo pensare che sia questo il motivo altrimenti potremmo essere costretti a chiederci se alla fine non sia stato utile tagliare i parlamentari. Cosi, nell’esclusivo interesse del Paese e per salvare qualche opera pubblica.



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