“Mancano le condizioni minime per un confronto democratico”: la minoranza diserta il consiglio – IL CIRIACO

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E’ scontro aperto tra maggioranza e opposizione al Comune di Avellino. I gruppi di minoranza annunciano che non saranno presenti in aula questo pomeriggio per la seduta di consiglio comunale. “Riteniamo particolarmente grave la sempre crescente mancanza di rispetto istituzionale da parte di questa amministrazione e della presidenza del consiglio comunale. Una protesta rumorosa, la nostra, nel silenzio di un’aula che anche questa volta in tempo record si affretterà ad approvare le pratiche all’ordine del giorno e che ha costretto le opposizioni a disertare la seduta odierna se non per la pregiudiziale sulla legittima convocazione della seduta che sarà seguita da un esposto al Prefetto con la richiesta di ripristinare le regole democratiche” è quanto annunciano i capigruppo Francesco Iandolo (App), Luca Cipriano (Mai più), Nicola Giordano (Laboratorio Avellino), Ettore Iacovacci (PD), Amalio Santoro (Si Può), Costantino Preziosi  (La Svolta)  e Ferdinando Picariello  (M5S).

È proprio sull’organizzazione dei prossimi consigli, infatti, che è andato in scena quello che l’opposizione definisce l’ennesimo sgarbo istituzionale. “Nonostante le nostre richieste di tenere in questi giorni il consiglio è stata scelta un’altra data per l’indisponibilità dell’amministrazione. La stessa che, scoprendo la scadenza di una variazione di bilancio, ha richiesto la convocazione urgente di una Conferenza dei Capigruppo. Nel corso della riunione, tuttavia, non si è proceduto a una rimodulazione dell’ordine del giorno del consiglio del 3 dicembre, così come indicato nella convocazione, ma addirittura è stata proposta nuova data per un ulteriore Consiglio Comunale. Tutto questo dovendo registrare l’assenza dell’Amministrazione Comunale, della quasi totalità dei Capigruppo di Maggioranza e di chiunque potesse illustrare la pratica mettendo, di fatto, la conferenza nell’impossibilità di decidere. Ci siamo ritrovati, quindi, con un’organizzazione dei lavori stravolta dalla superficialità e dall’arroganza con una nuova convocazione e con l’anticipo dell’unica data concordata creando gravi disagi per quanti avevano già organizzato le proprie attività lavorative per poter partecipare ai lavori. Tutto questo mentre il Presidente del Consiglio continua ad organizzare i lavori solo ed esclusivamente su delibere proposte dall’Amministrazione Comunale esautorando, di fatto, l’iniziativa dei consiglieri, sia di minoranza che di maggioranza. Nelle scorse settimane, tuttavia, avevamo mostrato la massima disponibilità e collaborazione per raggiungere un compromesso capace di garantire la presenza in aula a quanti più consiglieri possibili, nonostante alcune resistenze.

Siamo rammaricati, quindi, di non prendere parte alla seduta di consiglio comunale, ma mancano le minime condizioni di agibilità politico/istituzionale per garantire un necessario confronto democratico nell’aula consiliare come nella città”.



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