Scandone, dopo le verifiche debito più alto: futuro a rischio – IL CIRIACO

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La situazione in casa Scandone si fa sempre più difficoltosa. Il campionato è iniziato con una vittoria, ma la preoccupazione resta per quello che sta accadendo al di fuori del parquet. Secondo quanto raccolto dalla nostra redazione, sarebbero state ultimate le verifiche sulla debitoria della società. La cifra, ben più alta rispetto a quello paventato qualche mese, avrebbe raggiunto i 20 milioni di euro.

Una cifra enorme, mai raggiunta da una società italiane di basket. Di questi 20 milioni, circa 15 sarebbero di carattere erariale. Gli avvocati Marcello Penta e Maria Laura Roca starebbero incessantemente lavorando ad una esdebitazione.

Infatti, per salvare il titolo oltre che la storia di una società gloriosa per lo sport irpino, servirà trovare degli accordi con i creditori, riducendo quanto più possibile la massa debitoria.

Secondo quanto raccolto alcuni ex giocatori e i rispettivi agenti ed anche  alcune figure societarie (in primis l’ex d.s. Nicola Alberani) avrebbero dimostrato massima disponibilità nel riconsiderare le intese raggiunte quando la mole debitoria conosciuta era inferiore.

Tra i vari creditori ci sarebbe anche l’AIR. Quest’ultima, difatti, vanterebbe crediti per poco meno di 1.5 milioni. La debitoria nei confronti dell’AIR farebbe riferimento, secondo quanto appurato, a trasporti giocatori. Ma non solo: quando la Sidigas acquistò la Scandone, infatti, l’AIR aveva già versato la propria quota come main sponsor della società.
Dunque la Sidigas, appena subentrata, chiese di rinunciare alla posizione di sponsor principale (che poi diventò proprio Sidigas) relegando quindi AIR a sponsor secondario. La società di autotrasporti accettò, a patto di vedersi restituire parte della cifra già versata. Questa restituzione però, da quanto appurato, non sarebbe avvenuta.

Stando alla delibera 054 del 20 luglio 2020, era stato trovato un accordo con AIR per il pagamento del 50% del debito pari a 639.105,12 euro. Una volta venuti a conoscenza di una mole debitoria ben più alta di quella dei mesi antecedenti, gli avvocati di Gianandrea De Cesare avrebbero iniziato a spingere affinché venisse trovata un’altra intesa che potesse essere effettivamente soddisfacente e che non ammontasse al 50%. Da quanto affermato sponda Sidigas, l’accordo tra le parti non sarebbe ancora stato raggiunto.

Se non verranno trovati dei punti di incontro con tutti i creditori, AIR compresa, e quindi con coloro che non vorranno rivedere le proprie richieste, il tentativo di esdebitazione diventerà a quel punto impossibile da portare a compimento e la Scandone scomparirebbe.

Domani è in programma una riunione con le istituzioni. Qui i legali dell’ingegner De Cesare, che stanno cercando di evitare da circa un anno la scomparsa della Scandone insieme al custode giudiziario della Sidigas Francesco Baldassarre e all’amministratore delegato della Sidigas Dario Scalella, chiederanno alle istituzioni un aiuto in questo senso, cercando di ammorbidire la posizione di chi non vorrebbe rivedere gli accordi precedentemente pattuiti.



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