Non più ex Mercatone ma Vivendi: prove di vita nel simbolo del gigantismo malato post sisma – IL CIRIACO

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Dopo decenni di abbandono e degrado, il Mercatone, simbolo del fallimento del gigantismo architettonico avellinese post sisma, torna ad aprirsi alla città. Una prima inaugurazione questa mattina con il taglio del nastro di un supermercato, il “Sole 365”,  e uno dei parcheggi di interscambio a servizio del centro urbano in attesa del completamento dei lavori di quello che dovrebbe diventare a tutti gli effetti un centro servizi con asili, uffici, ascensori e posti auto, oltre che nuovo riferimento del commercio avellinese. Al taglio del nastro, insieme ai responsabili della “Vivendi srl” ditta che si è aggiudicata il project financing da 9 milioni proposto al Comune di Avellino all’epoca dell’amministrazione Foti, il sindaco Gianluca Festa e i dipendenti dell’ipermercato.

«E’ una giornata importante per la città perché finalmente rivive questo gigante malato che ha rappresentato la fase fallimentare della Prima Repubblica. Tra gli obiettivi del rilancio del capoluogo che questa amministrazione si è data sin dall’inizio, c’era anche il superamento di quella fase storica. Sarà realizzato un parcheggio importante per la città e oltre gli uffici, che non dovranno per forza essere comunali, sorgerà anche un asilo nido. Riprenderà vita una parte di città abbandonata per troppi anni» è il commento di Festa che rivendica la riqualificazione del Mercatone come uno dei tre risultati da portare a casa entro il 2020. «Gli altri due sono la riapertura di Piazza Castello e il completamento dei lavori del tunnel» ricorda il sindaco che però sul sottopasso evidenzia «abbiamo trovato un intoppo che non riguarda il cantiere in sé ma una fognatura che proviene da Corso Vittorio Emanuele e che va collegata a quella che passa sotto il tunnel. Stiamo risolvendo perché crea interferenza con l’opera, ma al massimo per inizio anno sarà aperto. Anche questo sarà un risultato importante considerando la longevità di quel cantiere».

Per il resto, ad oggi, l’ormai ex Mercatone è ancora un cantiere ma in fase più che avanzata. Il progetto di riqualificazione prevede infatti non solo la rigenerazione della struttura, che rappresenta un naturale collegamento tra una zona e l’altra della città, da Largo Ferriera a via San Pompilio Pirrotti, ma anche degli spazi circostanti. All’interno uffici pubblici e di servizio, un asilo nido, botteghe, un ristorante, un centro di riabilitazione e, soprattutto, una serie di parcheggi di interscambio, circa 450 stalli, per consentire poi di raggiungere una volta parcheggiata l’auto, il centro urbano attraverso un sistema di ascensori e scale mobili. Non un semplice centro commerciale, il cui tentativo è evidentemente già fallito ad inizio anni ’90, ma un centro servizi a tutti gli effetti che, da cronoprogramma, dovrebbe essere consegnato alla città entro gennaio del 2021. Da oggi dunque il mostro di cemento di Largo Ferriera, per anni dimora di senzatetto ma anche luogo ideale per consumare e spacciare droga lontano da occhi indiscreti, dove nel giorno dell’Epifania del 2017 trovò la morte il clochard Angelo che in quelle mura fredde e umide cercava riparo da una vita poco generosa, archivia la sua storia di cattedrale nel deserto e prova a rinascere a nuova vita. Sperando che questa sia la volta buona.

Tragedia del Mercatone: che la morte di Angelo non sia vana. Che ognuno prenda atto del proprio fallimento – IL CIRIACO – Quotidiano on line di Avellino e Provincia



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