Crescono nel 2019 gli illeciti nel ciclo dei rifiuti: +21% rispetto allo scorso anno. È boom dei reati ambientali in Campania, sotto scacco degli ‘ecocriminali’. È la fotografia scattata dal rapporto di Legambiente “Ecomafie 2020. Le storie e i numeri della criminalità ambientale in Italia”.
Con 5.549 reati accertati di illegalità ambientale, il 2019 segna un aumento del 44% rispetto al 2018. Aumentano anche le persone denunciate: 4.231. Sono 24 le persone arrestate, cui si aggiungono 1.777 sequestri. In questi anni a spartirsi la torta, insieme ad imprenditori, funzionari e amministratori pubblici collusi, sono stati 90 clan attivi in tutte le filiere analizzate da Legambiente: dal ciclo del cemento a quello dei rifiuti, dai traffici di animali allo sfruttamento delle energie rinnovabili e alla distorsione dell’economia circolare. Per il 26esimo anno consecutivo, la Campania è maglia nera nell’illegalità ambientale, nel ciclo dei rifiuti e del cemento. La Campania si piazza in vetta alla classifica relativa al ciclo dei rifiuti con 1.930 reati contestati, più del 20% sul totale nazionale. La più colpita a livello nazionale è Napoli con 609 infrazioni (+34% rispetto lo scorso anno) 662 persone denunciate e 2 arrestate con 477 sequestri. Al secondo posto Avellino con 275 infrazioni accertate, 211 persone denunciate e 47 sequestri. Terza Salerno con 270 infrazioni, 276 persone denunciate e 10 arrestate con ben 111 sequestri. Chiudono la provincia di Caserta con 260 infrazioni accertate, 233 persone denunciate e 3 arrestate e la provincia di Benevento con 56 infrazioni, 50 persone denunciate, 2 arrestate e 36 sequestri.
La Campania si conferma capitale del ‘cemento connection’ con 1645 reati accertati nel 2019 con incremento del 40. Salerno guida la classifica provinciale a livello nazionale con 480 infrazioni accertate sul suo territorio con un incremento record di +97% rispetto lo scorso anno. Terza in Italia la provincia di Avellino con 466 infrazioni, 355 persone denunciate e 56 sequestri, a ruota segue Napoli con 442 infrazioni, 348 persone denunciate e una arrestata e 158 sequestri. Seconda Caserta con 159 infrazioni 118 persone denunciate e 33 sequestri. Fanalino di coda Benevento con 83 infrazioni. “Se le mafie continuano a essere una minaccia per l’ambiente e gli ecosistemi – afferma Mariateresa Imparato, presidente Legambiente Campania – una parte rilevante la giocano imprenditori e professionisti spregiudicati e senza scrupoli e pubblici dipendenti infedeli”.