Avellino – Nuova seduta di Consiglio comunale, dopo la lunga maratona dell’antivigilia di Natale. L’Assise si riunirà domani mattina per parlare di scuola, di autonomia differenziata con una mozione presentata da Amalio Santoro, ma anche per affrontare i punti rinviati prima di Natale, tra cui la nomina del vice presidente del consiglio comunale e la surroga dei consiglieri che si sono dimessi dalle commissioni. Quest’ultimo punto potrebbe essere rinviato ulteriormente, mentre il primo dovrebbe essere affrontato, ma l’esito è incerto. È quanto emerge dalla conferenza dei capigruppo che si è tenuta in mattinata.
«Probabilmente servirà una ulteriore capigruppo per affrontare il tema della sostituzione dei membri dimissionari dalle commissioni, ci sono dubbi interpretativi sul rinnovo», spiega Diego Guerriero, capogruppo di “Viva la libertà” che, però, sottolinea: «Continua a rimanere un problema in capo a 8 consiglieri su 32, ovvero coloro che si sono dimessi. A termini regolamentari e statutari le commissioni possono andare avanti e svolgere le loro funzioni. Nel frattempo c’è la necessità di nominare il nuovo vice presidente del Consiglio per comporre gli organi così come sono previsti dallo statuto».
Se il punto all’ordine del giorno relativo alle commissioni sembra vada verso un nuovo rinvio, non sarà così per la vice presidenza del consiglio, ruolo rimasto vagante dopo le dimissioni di Ferdinando Picariello, ma l’esito della votazione è ancora incerto perché, anche durante la capigruppo, non sarebbero emerse volontà di candidature. «Nei giorni scorsi si è parlato spesso di scontri tra maggioranza e opposizione, ma la realtà ci dice altro. Nel corso dell’ultimo consiglio comunale del 23 dicembre è emerso che i veri scontri ci sono tra le opposizioni stesse, piuttosto che con noi della maggioranza – sottolinea Guerriero. D’altronde la richiesta di rinviare i due punti è arrivata dalla minoranza, noi abbiamo dimostrato di voler stare tranquilli e evitare speculazioni e scontri politici che, invece, abbiamo visto tra le opposizioni».
Il quadro che emerge dalla capigruppo, quindi, è incerto in merito alla vice presidenza: «Scopriremo solo domani chi vorrà candidarsi e verificheremo in Aula la condizione generale, sempre che le opposizioni si chiariscano tra di loro, visti gli scontri – spiega Guerriero. Da parte nostra permane lo spirito costruttivo perché, al di là dei numeri, abbiamo dimostrato grande serietà e disponibilità al confronto rimandando le questioni su loro richiesta. Abbiamo, però, accertato che nelle opposizioni ci sono scontri, alla fine i nodi vengono sempre al pettine, come è accaduto in occasione della nomina della vice presidenza, ma anche dei componenti della commissione paesaggio dove loro sono arrivati in ordine sparso e senza linea. Invece di assistere a uno scontro tra opposizione e maggioranza, c’è stato quello tra le minoranze».
Nel corso dell’ultimo Consiglio comunale è stata messa in discussione anche la posizione del presidente, Ugo Maggio, da parte di qualche esponente della minoranza, ma sul punto Guerriero chiarisce: «Ho sempre detto che, finchè Maggio sarà colui che farà rispettare regolamento e statuto, per me rimarrà il mio presidente del consiglio, godendo dell’assoluta fiducia. In capigruppo si è discusso poco dell’argomento a conferma che, probabilmente, non c’è intesa tra le minoranze. La legge, ad esempio, parla di capo delle opposizioni, ma qui serve qualcuno che ne abbia le caratteristiche e lo scontro in consiglio ha legittimato il sospetto che forse non c’è un vero capo dell’opposizione».
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