Dalle polemiche inutili alle discussioni utili: il salto di qualità che serve alla città – IL CIRIACO

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Non c’è dubbio che spesso il livello politico di un’assemblea viene definito anche dalla qualità della polemica che si sviluppa al suo interno. E se si tiene presente questo dato certo non può essere positivo il giudizio sul consiglio comunale di Avellino che, oramai da alcune settimane, si è incartato su uno stucchevole (e per nulla interessante) balletto sulla vicepresidenza (!) dell’assise. Una carica diventata improvvisamente ambita, dopo le dimissioni, date oramai un mese fa, del consigliere del M5S Ferdinando Picariello. Non si comprende bene, e a dire il vero nemmeno è questione di vitale importanza, se l’esponente pentastellato non è stato ancora sostituito perché nella minoranza non c’è intesa o se invece sia la maggioranza a mettere i bastoni tra ruote. Un rebus che si trascina stancamente da un mese per una carica che, detto francamente, non giustifica il putiferio di queste settimane. La verità, ovviamente, sta nel mezzo e dunque se la minoranza ha effettivamente qualche difficolta, dall’altro lato dell’aula non ci si strappa le vesti per chiudere la vicenda. Eppure in tutto questo a fare una brutta figura è l’assemblea tutta bloccata su un argomento a dir poco secondario mentre sta per cominciare un anno nella quale la svolta amministrativa dovrà essere vera e tangibile. Sulle scuole non si sa ancora che fare, i cantieri che dovevano riaprire sono ancora ben chiusi e si discetta di argomenti di lana caprina piuttosto che avviare un confronto serio sulle idee da mettere in campo per la città che verrà quando, auspicabilmente nei prossimi mesi, la morsa del Covid si sarà allentata. E allora bene venga il confronto sull’inquinamento (sperando che emerga una qualche traccia di soluzione definitiva), magari si potrebbe fare lo stesso sul futuro delle strutture oggi scatole vuote o chiuse, sul ruolo dell’ente nelle assemblee degli enti di servizio e, perché no, immaginare, in termini di proposta ma soprattutto di struttura amministrativa, come Avellino possa essere la guida nel processo che gli enti locali, soggetti attuatori dei progetti, dovranno compiere quando arriveranno le risorse del Recovery Fund. Ci aspettiamo questo, nel 2021, dall’assemblea cittadina, se proprio sarà inevitabile far ricorso alla polemica lo si faccia su un argomento serio. Sarebbe un segnale incoraggiante. E prima ancora doveroso verso la città.



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