Strage bus, le prime battute del processo d’appello – IL CIRIACO

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E’ iniziato questa mattina dinanzi alla Corte d’Appello di Napoli il processo per la Strage del bus che, il 28 luglio 2013, precipitò dal viadotto di Acqualonga a Monteforte Irpino provocando la morte di 40 persone. Per la strage di Acqualonga sono stati condannati in primo grado il titolare dell’agenzia che noleggiò il bus alla comitiva di Pozzuoli, Gennaro Lametta, il funzionario della Motorizzazione Civile di Napoli Antonietta Ceriola, accusata di aver falsificato e retrodatato la revisione del mezzo precipitato, e 6 dirigenti e funzionari di Autostrade per l’Italia spa, chiamati in causa per il cedimento delle barriere di protezione a bordo ponte.
Nel processo, che si è aperto su ricorso della procura della Repubblica di Avellino, tornano però imputati anche gli assolti in primo grado, tra i quali l’ex ad di Autostrade Giovanni Castellucci; mentre potrebbero essere importanti nella revisione della sentenza di primo grado le intercettazioni rilevate dalla procura di Genova nell’ambito dell’inchiesta sul crollo del ponte Morandi, nelle quali uno dei condannati ad Avellino, il manager Paolo Berti, lasciava intendere di aver mentito nel capoluogo irpino per tutelare la posizione di Castellucci. Berti qui è stato condannato a 5 anni e sei mesi di reclusione in qualita’ di direttore operativo centrale. Entrambi i top manager non sono più alle dipendenze di Aspi.

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