Mercato, domani il verdetto del Tar – IL CIRIACO

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Una lunga giornata di attesa per gli ambulanti del mercato bisettimanale di Avellino che attendevano per oggi il verdetto del Tar di Salerno. L’udienza con cui  i giudici amministrativi dovranno esprimersi sul trasferimento del mercato a Campo Genova, voluto dal sindaco Festa e respinto con forza dagli operatori commerciali che chiedono di tornare al piazzale dello Stadio, si è tenuta ma il dispositivo sarà pubblicato molto probabilmente nella mattinata di domani. Inizialmente fissata per lo scorso 18  marzo e slittata ad oggi a causa dell’emergenza Coronavirus, l’udienza stabilirà se l’area, attualmente allestita a Covid center, sia o meno idonea ad ospitare il mercato bisettimanale.  All’attenzione dei magistrati una lunga mole di documenti su cui basare, vista l’impossibilità di un’ulteriore escussione delle parti, la propria decisione. Ad attenderla con ansia le oltre 300 famiglie che vivono del proprio lavoro di ambulanti, in lockdown da gennaio, ma anche l’intera città che, mai come in questo momento di crisi, avrebbe bisogno di un luogo in cui poter spendere risparmiando qualcosina. Ma l’attesa è molta anche in quel di Palazzo di Città dove, come anticipato (leggi qui), si prepara a trasferire il Covid center a Rione Mazzini e liberare l’area di Campo Genova per ospitare il mercato, quantomeno i banchi ortofrutticoli ed alimentari la cui riapertura è stata prevista sia a livello nazionale che regionale.

Tra aprile e inizio maggio, Palazzo di Città ha infatti realizzato i lavori necessari come il tratto fognario per le acque bianche dotato di caditoie, realizzazione degli impianti idrico, elettrico e di scarico delle acque reflue nella zona destinata alla vendita di prodotti alimentari; sistemazione dell’area mediante pavimentazione in conglomerato bituminoso. A questi interventi si aggiungono i pareri di alcuni enti di cui il Comune non era ancora in possesso prima dell’emergenza Covid: «Il parere favorevole al progetto espresso dall’Asl Avellino in data 15 aprile 2020», come recita la delibera in cui si cita anche la risposta dell’Arpac del 6 marzo in cui chiarisce che «il parere richiesto non rientrava nelle competenze ascritte dalla legge all’ARPAC». Infine c’è il responso delle verifiche effettuate dal laboratorio di analisi a cui il Comune, lo scorso 15 aprile, aveva affidato un’indagine alla ricerca di eventuali inquinanti nell’area. Le analisi avrebbero restituito un quadro soddisfacente. Ma l’ultima parola spetta al Tar.



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