Dopo una settimana di caos e polemiche, l’Avellino del riconfermato Piero Braglia prova a rimettersi in marcia. Al Partenio-Lombardi arriva il Francavilla, una delle formazioni più in palla di questo inizio di campionato.
La guida tecnica
Dopo la parentesi sulla panchina della Viterbese nella scorsa stagione, Roberto Taurino è tornato al Francavilla (era già stato secondo di Calabro qualche stagione fa) con l’obiettivo di provare a riportare i pugliesi nelle zone più importanti della classifica e sembra aver imboccato la strada giusta. L’inizio della formazione biancazzurra è stato davvero sorprendente, con un 3-5-2 pratico (7 gol, 13 punti portati a casa) e che fa della fase difensiva (5 gol subiti in 7 gare ma 3 solo nella sconfitta di Catanzaro) un punto di forza determinante.
La stella
Con 5 gol (3 in campionato, 2 in coppa Italia di C) messi a segno, Pasquale Maiorino è sicuramente l’uomo di riferimento della squadra pugliese. Arrivato dalle parti del “Giovanni Paolo II” nello scorso mercato di gennaio, il classe 1989 (nativo di Taranto ed ex tra le altre di Feralpi Salò e Livorno) ha trovato una buona continuità di rendimento e sta accendendo la luce con giocate determinanti per sé e per i compagni.
Il fresco ex
Dopo una sola stagione passata in maglia biancoverde, Mirko Miceli (classe 1991) si è spostato di qualche chilometro sul finire della scorsa sessione di mercato per una nuova avventura professionale. Subito leader del reparto difensivo biancazzurro, l’ex capitano dei lupi ha disputato fin qui delle buonissime gare ed è pronto a fare altrettanto anche nel suo vecchio stadio. Facendosi magari rimpiangere da chi non ha creduto troppo in lui.
I primi impegni
Come detto in precedenza, l’inizio di campionato del Francavilla è andato oltre le più rosee previsioni. Dopo la sconfitta di Catanzaro nel turno inaugurale del torneo, gli uomini di Taurino hanno collezionato più di 2 punti a gara nelle successive 6 sfide, con un ruolino di marcia da big. Al Partenio-Lombardi la compagine biancazzurra arriva spinta da entusiasmo e leggerezza, stati d’animo sconosciuti ad Aloi e compagni. Un motivo in più per temere una sfida che da sempre si è rivelata complicata per i colori biancoverdi.