di Stefania Di Pietro
Al centro della sfida per la sostenibilità globale c’è anche il paradosso crudele dello spreco alimentare: da una parte i consumatori che influiscono sul food waste a livello mondiale e dall’altra coloro che patiscono la fame.
Tra le cause dello spreco le date di scadenza lette con superficialità e una cattiva conservazione degli alimenti che vengono spesso dimenticati in qualche angolino del frigorifero.
Secondo un recente studio condotto dalle Nazioni Unite, ogni anno viene buttato via un terzo dei prodotti alimentari, pari a 1,3 miliardi di tonnellate. Si compra più cibo del necessario che finisce irrimediabilmente per ammuffire o scadere, ma fanno la loro parte anche ristoranti e supermercati costretti a gettare avanzi e prodotti invendibili a causa di errori di confezionamento.
La lotta alla spreco è quindi tra gli obiettivi dell’agenda ONU 2030, ma intanto per ridurre la quota di cibo che ha come destino il bidone dell’immondizia ci vengono in aiuto alcune piattaforme digitali, app e siti di e-commerce che puntano alla sostenibilità. Vediamone alcuni utili per cambiare stile di spesa e invertire l’attuale tendenza allo spreco.
- EcoFood Prime, l’app che incentiva consumi a km zero
Grazie a EcoFood Prime, una piattaforma intelligente ideata da due giovani palermitani, è possibile combattere lo spreco alimentare ricercando i produttori locali e i coltivatori più vicini al proprio territorio. L’app (al momento attiva solo in Sicilia) avverte rapidamente dove trovare i prodotti scontati di produzione territoriale, rintracciando anche gli alimenti che rischiano di essere invenduti nei negozi più vicini agli utilizzatori.
Ecofood Prime è un progetto finanziato dalla Regione Siciliana e condiviso da Confcommercio Palermo, Legacoop Sicilia Occidentale e Slow Food con l’obiettivo di indirizzare i consumatori verso un’alimentazione più consapevole. La piattaforma propone un meccanismo semplice che prevede l’invio sullo smartphone della lista dei punti vendita (botteghe, rosticcerie, pasticcerie e ristoranti) che mettono in vendita piatti già pronti avanzati durante la giornata.
Il consumatore può decidere di acquistare attraverso l’app i prodotti selezionati, ritirarli in negozio o sfruttare il servizio a domicilio. L’app è dotata anche di una sezione in cui si danno molti consigli pratici per contrastare gli sprechi alimentari in cucina. Inoltre attivando la sezione “Dona” si possono individuare le Onlus più vicine per regalare cibo ai più bisognosi.
- Myfoody, la soluzione smart per una spesa intelligente
Grazie a Myfoody (scaricabile gratuitamente per Ios e Android) i consumatori possono conoscere rapidamente quali alimenti difettano nella confezione o stanno per scadere. Ovviamente i cibi indicati dall’applicazione vengono messi in vendita a un prezzo fortemente ribassato.
L’app funziona in maniera molto intuitiva: l’utente effettua inizialmente la propria geolocalizzazione e in tempo reale gli arrivano sul cellulare le notifiche riguardanti i punti vendita più vicini o già visitati in passato, oltre alla lista delle offerte acquistabili. Ma non solo.
Con le stesse finalità, Myfoody ha recentemente lanciato il nuovo progetto “Meet My Brand”, con l’obiettivo di raccontare alla propria community l’impegno che distingue i brand del territorio nazionale sul tema sostenibilità e responsabilità sociale. Molte grandi aziende si impegnano, infatti, ogni giorno per garantire al pianeta un futuro migliore.
L’applicazione consente anche di pianificare gli acquisti insieme agli altri utenti: più della metà dei seguaci di Myfoody ha cambiato già stile di spesa e afferma di verificare cosa è presente in frigo prima di recarsi al supermercato, mentre un consumatore su tre si avvale anche della lista per avere sempre sotto controllo quali prodotti riporre nel carrello.
- Equoevento, matrimoni e grandi eventi senza sprechi
Nozze, battesimi, congressi o meeting aziendali: si stima che un terzo del cibo protagonista di cene e buffet finisca nella spazzatura. I volontari di Equoevento riescono a recuperare l’eccedenza per poi donarla alle mense dei poveri attraverso un’app di loro creazione.
«Le agenzie di catering prevedono un margine di sicurezza del 30% che serve come garanzia di non trovarsi nell’imbarazzante situazione in cui le pietanze non bastino per i presenti. Equoevento recupera i pasti non consumati a un orario prestabilito, evitando loro il destino da rifiuti», spiegano Carlo De Sanctis, Giulia Proietti e Francesco Colicci, i co-fondatori dell’organizzazione.
Il cuore di Equoevento sono gli oltre 100 volontari attivi sul territorio che si prodigano per recuperare il cibo in eccedenza. I ragazzi si recano nella location e confezionano il cibo in apposite vaschette, poi raccolte in contenitori termici. Il tutto viene trasportato nel furgone refrigerato alla mensa designata, scelta per vicinanza al luogo dell’evento e in base al giorno prefissato per la distribuzione, che deve avvenire entro 24 ore dalla consegna.
- Too Good To Go, la piattaforma dell’etichetta “spesso buono oltre”
Too Good To Go è un’applicazione nata in Danimarca, arrivata da poco nel nostro Paese con l’iniziativa “etichetta consapevole”. Ai prodotti in vendita viene spesso aggiunta un’ulteriore dicitura rispetto a quella standard già presente, ovvero la frase “spesso buono oltre”, accompagnata da alcuni pittogrammi esplicativi.
«È un modo originale per incoraggiare i consumatori a non fermarsi di fronte ad un giorno di scadenza, ma ad utilizzare in modo intelligente e consapevole i propri sensi prima di destinare l’alimento all’immondizia senza compromessi» spiegano dall’azienda.
L’app Too Good To Go permette anche di velocizzare la comunicazione tra domanda e richiesta, poiché commercianti e ristoratori possono mettere in vendita a prezzi ridotti il cibo invenduto a fine giornata, avvertendo i propri clienti della disponibilità di una Magic Box a un terzo del prezzo di vendita.
Ciascun venditore ha la possibilità di indicare ogni giorno la quantità di “box a sorpresa” disponibili a seconda dell’invenduto e i consumatori possono geolocalizzarsi, cercando i locali aderenti. «Dopo il successo riscontrato nelle principali città italiane, Too Good To Go continua a diffondersi in tutta Italia», dichiara Eugenio Sapora, Country manager Italia dell’azienda.
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