Alta valle dell’Ofanto-Pescopagano. Sindaci e personalità della cultura a confronto. Un Progetto Madre per il rilancio del territorio

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Si è tenuto, nel pomeriggio di martedì 18 gennaio, presso la sala consiliare del Comune di Pescopagano, un importante incontro, voluto dal Sindaco Carnevale, tra i Sindaci delle aree interne e varie personalità della cultura per progettare in sinergia sul PNNR. Il Sindaco Carnevale ha espresso grande compiacimento per l’incontro che non è stato né il primo né sarà l’ultimo di questo tipo. Da alcuni anni si è avviata una nuova e grande fase indirizzata ad azioni comuni e mirate  condivise tra tante personalità della politica e della cultura coinvolti in un  grande progetto di crescita e rilancio dell’Area Interna caratterizzata dal Fiume Ofanto. L’intento di queste attività è di rendere questa porzione di territorio un’area coesa in grado di affrontare e oltrepassare le marginalità pregresse e lavorare insieme per andare oltre lo spopolamento e rilanciare lo sviluppo di questa ampia porzione di territorio che, nonostante porti in eredità un pesante passato storico e culturale, ha grandi opportunità ed enormi potenzialità di crescita e rigenerazione per il futuro. All’evento hanno partecipato in presenza i Sindaci di Calitri Michele di Maio, quello di Conza Luigi Ciccone, di Sant’Andrea di Conza Pompeo D’Angola, di Cairano Luigi De Angelis, e infine il Prof. Peppino Iannicelli, già Presidente Formez. In Via streaming sono intervenuti i Sindaci di Rapone Felicetta Lorenzo, quello di Ruvo del Monte Michele Metallo, di  Castelgrande Domenico Alberto Muro, quello di Taurasi Antonio Tranfaglia, il Vicesindaco di Bisaccia Francesco Tartaglia, l’Avvocato Lorenzo Mazzeo, il Dottor  Antonello Calvaruso Direttore S3. Studium e il Prof. Adriano Giannola, Presidente Svimez. Alcune dichiarazioni sulla condivisione del progetto sono arrivate al Sindaco Carnevale subito dopo l’evento, da parte di Gerardo Capozza Segretario Generale dell’Aci. A prendere subito la parola, dopo i ringraziamenti e i saluti di rito del Sindaco Carnevale, è stato il Prof. Peppino Iannicelli che ha messo subito in chiaro il concetto che non servono, ora, piccoli progetti che si occupino di piccole cose, come sistemare le fontane dei comuni, le stradine, ma un grande”Progetto madre” ambizioso, che indichi la strada da percorrere a tutti gli altri, portando il territorio a diventare una grande città che si muova di concerto con i Comuni, secondo regole condivise da tutti. Un territorio che partendo da Battipaglia, passando dalla strada che mena su a Cairano e dalla Stazione di Monticchio arrivi fino al vino Aglianico del Vulture ed oltre. Sono state queste idee che l’ hanno ispirato a mettere su un’idea progettuale da cui è nato un progetto che, dopo alcune perplessità, invece, è stato supportato ed è venuto alla luce.  Il Dottor Antonello Calvaruso economista, consulente e formatore, attualmente Direttore di S3. Studium, storica società di alta formazione e consulenza manageriale, ha parlato appunto del progetto di cui è redattore, nato dall’idea di Iannicelli. L’Italia, adesso come non mai, ha bisogno del Sud, dopo che il motore del Nord è andato in crisi ed è per questo che si ha bisogno di due motori in modo che l’economia non si fermi dopo che uno o l’altro vada in  avaria. Quello del Sud è composto oltre dai porti di Taranto, Bari, Gioia Tauro, Brindisi etc, etc, anche dal rinnovamento delle sue aree industriali e della consapevolezza delle cause del loro fallimento dopo il sisma dell’80, della nostra imprenditoria, della promozione dei suoi prodotti enogastronomici, ed agroalimentari, il turismo di massa, le riserve naturali, le fonti rinnovabili, l’arte, la storia, le tradizioni, le nostre eccellenze come il Taurasi, l’Aglianico, la Vacca Podolica, la Rolls Roice a Morra, la Fiat a Melfi, la Ferrero a Sant’Angelo e a Balvano, i componenti prodotti al Calaggio che andranno su Marte, San Gerardo a Materdomini, l’Ospedale di Pescopagano, Bisaccia e Sant’Angelo, i parchi archeologici, i paesaggi le antiche chiese e i monasteri, gli antichi borghi, l’invaso e l’Oasi WWF di Conza, la transizione ecologica. Ora tutto ciò deve essere sapientemente narrato in un territorio mappato e messo in una grande vetrina multimediale, in modo che, abbracciando più comuni possibili in una morsa di mutuo soccorso, uniti da una rete Web, diventi ambito e desiderato. Ora è importante che il progetto deve essere implementato con le Regioni, le Province, i Comuni, i cittadini, le Università, i Circoli, gli imprenditori, i mecenati tipo, che si chiamano Maraffino, Dragone, Capossela, Arminio, con iniziative mirate che coinvolgano i giovani. Dobbiamo dire con forza quello che vogliamo o ci ritroveremo emarginati a vita. Per Michele Di Maio Sindaco di Calitri i temi importanti su cui concentrarsi sono lo spopolamento nelle aree interne, la scuola, i trasporti, i collegamenti iniziati e mai finiti, o da mettere a manutenzione; l’Ofantina, la Lioni Grotta, la sanità, le aree industriali abbandonate, le difficoltà nell’amministrare il paese, il mancato sviluppo del territorio, e il portare avanti il Progetto Pilota. La sua Amministrazione è cosciente del problema e si è impegnata a istruire e supportare progetti che portano sviluppo, come quello della Ferrovia Eboli Calitri Pescopagano da 270 milioni di euro che porterebbe prima il lavoro e poi il turismo di élite. A novembre del 2021, inoltre, ha visto siglare a Canne in Puglia il Progetto di Legge per l’istituzione del Parco Naturale Nazionale del Fiume Ofanto che parte da Torella e arriva fino a Margherita di Savoia. Qui abbiamo Materdomini e San Gerardo, le terme, le Valli dell’Ofanto e del Sele e del Calore, i parchi archeologici, l’agricoltura biologica, i posti stupendi, ma ogni volta che si arriva al dunque per promuovere e valorizzare tutto ciò si litiga con le Regioni, le Province. Luigi de Angelis, Sindaco di Cairano, pensa che bisognerebbe tornare a investire sulle vocazioni del nostro territorio; quelle turistiche, quelle agricole, etc con strategie di sviluppo. Puntare, quindi, sulle dinamiche ambientali, come il parco fluviale, affiancati dai prodotti della terra, i beni culturali, le nostre tradizioni e usarli come attrattori turistici. Recuperare, quindi, le risorse già presenti sul territorio. Sulle Aree industriali, pensa, visto che sono bloccati dai tribunali e dai ministeri, non ci sono le condizioni per azioni di recupero rapido per affidarle a nuovi imprenditori e visto i tempi di recupero per il PNNR non è possibile. Qui c’è tanta bellezza su cui investire nell’immediato e costruire con integrità, sinergia e con virtuosismo. Il Sindaco di Sant’Andrea Pompeo D’Angola ha detto che non c’è più tempo. I laureati partono. Proprio qualche giorno prima, continua, una neolaureata aveva ricevuto un’offerta di lavoro al Nord e gli aveva chiesto se doveva accettare oppure no. Basta, quindi, dire sempre le stesse cose, abbiamo bisogno di capire dove appoggiare le idee e con chi, ma bisogna farlo subito. Lui è a completa disposizione, ha già dei progetti nel cassetto che esporrà nelle prossime riunioni, ma vuole sapere quali siano le prossime attività. Luigi Ciccone Sindaco di Conza esordisce parlando dei laureati che cercano lavoro,  afferma che per loro il lavoro qui non ha eguali come disastro rispetto ai diplomati che in queste aree hanno qualche occasione in più per trovarlo. Oltre al lavoro i problemi si chiamano strade dissestate o intasate dall’alto numero di autoarticolati che congestionano il traffico e fa l’esempio del tanto tempo che occorre per raggiungere Melfi o Avellino tramite l’Ofantina. Abbiamo tanti progetti per l’ambiente, per il Parco archeologico, l’Oasi sul lago, abbiamo l’agricoltura biologica, ma abbiamo anche la burocrazia che ci impedisce di ricevere fondi per gestire tutto ciò, ma anche per bonificare il Fiume e le sponde dell’Ofanto inquinate dagli scarichi abusivi  e pulire l’area limitrofa al lago piena di spazzatura lasciata da incivili.  Felicetta Lorenzo, Sindaco di Rapone, racconta  che era da un po’ che aveva il sogno di incontrarsi e parlare, mettendosi  insieme, in un’unica narrazione, dove a unirli fossero state le aree industriali, il Contratto di fiume Ofanto, i ricettori di grandi investimenti, la nostra cultura, il turismo, il suo paese delle fate, la sua idea di trasformare questo territorio in una Silicon Valley. Il problema però che manca qualcosa. A Rapone dei 10 lotti della zona industriale messi in vendita non ne ha venduto neppure uno. Forse perché sono poco attrattivi. Comunque non bisogna abbattersi la sfida è appena incominciata, anche se non c’è più tempo. Dell’VIII Corridoio dice che è un progetto innovativo, ma per far si che diventi operativo bisognerebbe saper coinvolgere e saper  attirare Università, Circoli, Movimenti, grandi Aziende ed avere poi anche il tempo per il turismo. Secondo il Vicesindaco di Bisaccia, Francesco Tartaglia, il problema sono le deroghe del Progetto Pilota che frena qualsiasi attività. Un imprenditore del Nord che vorrebbe comprare i nostri capannoni delle zone industriali e investire al Sud verrebbe bloccato dai permessi che sono difficili da ottenere perché bloccati dai ministeri e dai Tribunali. Per questi motivi, quindi, prima di tutto, pena, che sia necessario snellire le normative, mettere a sistema le nostre risorse, rimodernando le nostre aree industriali, rendendo efficienti le nostre strade che mettono in difficoltà gli spostamenti e curare e accompagnare le piattaforme multimediali. Solo così il territorio diventerebbe appetibile e attrattivo. Secondo il professore, Adriano Giannola, Presidente di SVIMEZ, Associazione per lo Sviluppo dell’Industria nel Mezzogiorno, per risolvere i problemi di queste aree bisogna agire sulle sue fragili connessioni trasformandole in una catena da avviare con il PNNR includendo la dorsale Napoli Bari Irpinia Murge. Questo è un territorio molto ampio dove per attraversarlo ci si impiega molto tempo a causa di percorsi accidentati. Bisogna puntare su una nervatura solida e snella. Solo così si otterrebbe un polo di attrazione, ma che non sia basata su una politica astratta, ma su una rete infrastrutturale nata coinvolgendo le Regioni. Reti coordinate tra loro nate tenendo conto che esse sono e saranno l’unica opportunità di rottura d’isolamento con le altre varie reti. Questa è una delle politiche per le aree interne, indispensabile per abbattere la disoccupazione e l’isolamento. Si andrà a rovesciare, quindi, un processo inerte verso uno dinamico, indirizzato all’ammodernamento e alla bonifica dei porti del Sud, come quello di Napoli, Bari, Gioia Tauro, Taranto ecc. Progetti che fino ad ora erano rimasti solo sulla carta, ma che, con il PNNR, diventeranno priorità perché ha messo in moto le azioni di crescita per cambiare il sistema logistico nazionale. Altrimenti, continuando a muoversi nelle aree interne con comunicazioni vecchie esse continueranno a spopolarsi.  Le prossime tappe, quindi,  sono quelle del censimento delle opportunità in azioni coese tra Comuni e Regioni sapendo che infrastrutture moderne creano un sistema di correlazioni che porteranno traffici e commerci. In tal senso è il Corridoio VIII fermo da 10 anni che potrebbe cambiare gli scenari che porta a essere funzionale a qualcosa senza assistenzialismo con i traffici mediterranei e cercare di relazionare coinvolgendo il territorio ghettizzato della Basilicata che si trova tra il Mare Adriatico, il Tirreno e lo Ionio e il territorio campano e pugliese. Questa occasione di sviluppo porterà benefici per tutti, ma affinché arrivino i frutti sperati, i progetti dovranno essere portati avanti da un’unica regia attraverso una visione di sistema con costrizione della regia a fare progetti coesi che mancano da 20 anni. Si emigra per studiare fuori, c’è eutanasia, ed è per questo e fondamentale, ora, che il Sud abbia il suo giusto ruolo, altrimenti si andrà a peggiorare ancor di più la crisi presente al Nord. Il PNNR è anche per il Nord che, se vuole uscire dalla crisi, dovrà per forza di cose aiutare il Sud e viceversa. L’’unico modo per uscire dal pantano è attrezzare il Sud in modo che diventi un potenziale attrattore d’interessi collettivi a livello nazionale che dovrà interessare il Nord come il Sud. Le Regioni devono tenere conto di questa opportunità, anche se il problema è che il Paese non sa che partita stia giocando e dove vuole andare. Gerardo Capozza Segretario Generale dell’Aci informato, subito dopo l’incontro, dal Sindaco Carnevale ha voluto lasciargli delle considerazioni  dicendo che vede con grande favore questa iniziativa e  che tutti questi sacrosanti obiettivi potrebbero essere  realizzati solo attivando il Cis Basilicata che peraltro è pronto da oltre un anno, peccato che a oggi non si è  dato seguito. È un vero peccato, anche perché ci sono i fondi e i progetti dal territorio, ma c’è sempre qualcosa che blocca la loro realizzazione. Questo vale anche per le province di Avellino, Salerno e Benevento. Per questo motivo dice che vede con grande favore questa iniziativa sperando che fosse la volta buona.

Andrea Ricciardiello



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