«L’erba aromatica che profuma i tuoi arrosti, la salvia, è in realtà dotata di molte altre virtù, oltre a quelle gastronomiche»,
Principi attivi e proprietà
La ricchezza della salvia è soprattutto nei suoi oli essenziali. Contiene pinene, limonene, eucaliptolo, salviolo (simile alla canfora). Un’altra preziosa sostanza, il tujone, è invece parente stretto degli estrogeni femminili. Nella composizione troviamo anche principi amari, mucillagini e flavonoidi.
- Gli estratti di salvia sono un toccasana per la digestione: stimolano l’attività gastrica, calmano i crampi, tolgono i gonfiori e sono eccezionali per chi somatizza lo stress nello stomaco.
- L’altra attività importante della salvia infatti è come calmante e tonico del sistema nervoso, ideale per convalescenze, stati di debolezza e stanchezza.
- In decotto a stomaco vuoto abbassa la glicemia se soffri di lieve diabete e aiuta anche a tenere sotto controllo il colesterolo.
- È una pianta amica delle donne: può combattere la sindrome premestruale e le vampate in menopausa.
- La salvia è ottima per le malattie invernali: le sue essenze sciolgono il catarro nelle bronchiti, combattono il mal di gola e l’abbassamento di voce. In genere rafforza l’apparato respiratorio e usata regolarmente può aiutare chi soffre di asma.
- Impacchi e lozioni a base di salvia sono dermopurificanti: combattono brufoli e pelle grassa, tonificano i tessuti cutanei e tolgono anche l’eccesso di sebo dai capelli.
- Disinfetta la gola e il cavo orale; usala in caso di gengiviti e infiammazioni.
- Per le sue proprietà deodoranti e rivitalizzanti entra nella formula di molti prodotti cosmetici (dentifrici, deodoranti, bagnoschiuma, lozioni per capelli).
Gli usi alternativi
Porta sempre con te qualche foglia di salvia. Se non hai a disposizione il dentifricio passala sui denti e le gengive. Li pulisce perfettamente e profuma l’alito.
Nell’ayurveda la salvia è usata contro la ritenzione idrica, perché ha la proprietà di asciugare gli eccessi di kapha, l’umidità.
Ad alte dosi l’olio essenziale e le tinture sono tossiche. Non usarli mai in gravidanza e se allatti.
Come la trovi
- Foglie fresche o secche L’infuso (un cucchiaino di foglie triturate per tazza d’acqua bollente) è ottimo per digerire dopo un pranzo pesante (ricca di antiossidanti, ti aiuta soprattutto a smaltire i grassi), o se ti si è bloccata la digestione per il freddo o lo stress. Ai primi sintomi di mal di gola prendi un decotto (le foglie devono bollire dieci minuti) con l’aggiunta di limone e miele. Con lo stesso preparato a freddo puoi fare dei gargarismi per la gola infiammata. Un ottimo ricostituente dopo l’influenza è il vino di salvia: fai macerare per 7 giorni in un litro di porto 80 grammi di foglie, filtra e prendine un cucchiaio prima dei pasti per un mese.
- Estratto idroalcolico 25 gocce tre volte al giorno in un po’ d’acqua ti aiutano a combattere i sintomi della menopausa, soprattutto vampate e tensione nervosa. 10 gocce in mezzo litro d’acqua per lavande contro la secchezza vaginale e per disinfettare.
- Olio essenziale È estratto dai fiori ma dato che contiene un principio tossico si usa normalmente l’olio di un’altra varietà, la Salvia sclarea. Questo tipo di salvia è eccezionale come rilassante: mettine qualche goccia nel diffusore di aromi, sul cuscino per dormire meglio o nel bagno (20 gocce diluite in sapone liquido o miele). Ottimo per un pronto soccorso antistress, basta strofinarne sui polsi un paio di gocce e aspirare. La salvia sclarea ha anche effetti antisettici e antinfiammatori, utile per suffumigi e per rassodare la pelle in menopausa. Aggiungine due gocce nella crema da giorno.
Scuola di botanica
La salvia è una pianta sempreverde della famiglia delle labiate, la stessa di maggiorana, rosmarino, timo e altre piante aromatiche tipiche delle regioni mediterranee. Cresce bene in terreni asciutti e soleggiati, al mare e in montagna. I fiori, che sbocciano da maggio a luglio, sono molto profumati e producono abbondante nettare per le api. Se vuoi conservare le sommità fiorite raccoglile e disponile all’ombra su un foglio di carta. Quando sono secche mettile in un vaso di vetro scuro.
Con la consulenza di Marilla Buratti, medico esperta di terapie naturali a Milano
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