Roma, 2 trekking urbani per scoprire zone belle meno note

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Utile e dilettove: esplorare le bellezze d’Italia e intanto smaltire le calorie. Per farlo, non c’è niente di meglio che dedicarsi alla scoperta di angoli sconosciuti di Roma: zone dimenticate dalle guide turistiche, spazi densi di storia, scrigni di curiosità e aneddoti.

Un libro di recente pubblicazione, Roma, guida insolita per esploratori urbani di Carlo Coronati (ed. Il Lupo) offre un modo diverso di fruire la Città Eterna, al turista ma anche agli abitanti. 

Così i quattro passi di salute per smaltire i chili di troppo diventano l’occasione per cogliere una Roma insolita. Dimenticate il traffico congestionato, la difficoltà dei parcheggi, e lasciatevi trasportare dalle vostre gambe. L’autore ha individuato 15 trekking urbani a piedi e sulle due ruote per vagabondare nei parchi, nelle periferie, nelle street art.

«Camminare genera stupore e dà benessere al corpo e alla mente», dice Carlo Coronati. «Consente di soffermarsi, tornare indietro, fotografare, parlare con le persone e curiosare un po’».

Una passeggiata di 4 ore nel quartiere Monteverde

Un itinerario denso di sorprese è alla scoperta di Monteverde. Il trekking di 11 chilometri si snoda in un saliscendi di scale e scalette, tra ville liberty, parchi, rimembranze pasoliniane e testimonianze della Repubblica Romana. È un vagabondaggio di quasi 4 ore in un quartiere molto verde, ricco di giardini e di chicche architettoniche.

Il punto di partenza è a Piazza Ippolito Nievo, alla collina di tufo. Di fronte c’è la vecchia stazione di Trastevere, operativa fino al 1911, poi sostituita dall’attuale stazione. La passeggiata comincia salendo una ripida rampa in Via Ugo Bassi caratterizzata da un murale. È un esempio di street art che risale al 2015, opera dell’artista David Vecchiato, omaggio a Elena Sofia Ricci nel film del 1990 Nel nome del popolo sovrano di Luigi Magni. In cima alla rampa si volta a destra e poi subito a sinistra e dopo altri 200 gradini si arriva a un balcone panoramico su Via Aurelio Saffi. È questo il cuore di Monteverde Vecchio, quartiere costruito ai primi del ’900.

Una breve sosta e poi con un’altra scala, prosecuzione di via Ugo Bassi, ci si trova nel liberty. Al civico 103 c’è lo scenografico villino liberty “Sara” dove nel ’68 il regista Bertolucci ambientò la casa di Clara (Stefania Sandrelli) nel film Partner. C’è anche il Villino Cirino Silveri, che riprende lo stile veneziano con bifore e torrette. Fu commissionato all’architetto Pirani dal cantante lirico Cirino Silveri, ed è stato scelto per set di film come Il comandante con Totò, Maledetto il giorno che ti ho incontrato con Verdone e Romanzo Criminale.

Più avanti ecco le Mura Gianicolensi di Villa Sciarra. Le targhe all’entrata ricordano le battaglie della Repubblica Romana del 1849. La villa di sette ettari ispirò Gabriele D’Annunzio che la scelse come ambientazione del romanzo Il Piacere. Lasciata la villa, si costeggiano le Mura Gianicolensi e si arriva alla Porta San Pancrazio del 1854, opera del Vespignani, che sostituì un’altra che era luogo di riscossione delle gabelle. Oggi c’è la sede del Museo della Repubblica Romana e della Memoria Garibaldina.

Più avanti ecco l’ingresso di Villa Pamphili. Vari pannelli ricordano i combattimenti fra italiani e francesi del giugno 1849. Con i suoi 184 ettari, la villa è la più grande di Roma. È ricca di palazzi e di memorie storiche delle dinastie che la abitarono. C’è la Palazzina Corsini, ora biblioteca comunale, e l’Acquedotto Traiano, lungo la Via Aurelia Antica, e l’Arco di Paolo V Borghese, ricostruito tra la fine del ’500 e i primi del ’600. Poi, si incontra il Casino del Bel Respiro o Palazzina Algardi (utilizzata dal governo italiano).

Passeggiando tra i sentieri si scoprono fontane, cascatelle con putti e sculture, laghetti con cigni, giardini a labirinto e un’estesa pineta. Uscendo dalla villa, si trova la parte più popolare di Monteverde, dove Pasolini visse dal 1956 al 1963. I palazzotti eretti negli anni ’30 hanno fatto da sfondo a Ragazzi di Vita. Nell’adiacente via Poerio, in un villino di fatiscente bellezza, il regista Ozpetek ha ambientato il film Magnifica presenza. All’angolo con via Cavallotti, c’è la residenza del pittore Mauritius Cornelius Escher, noto per le xilografie dall’effetto ottico illusionistico.

  • Tra biblioteche, case fiabesche e murales artistici

Alla scoperta dei quartieri di Garbatella e Tor Marancia

Un altro itinerario per gli appassionati dei murales si snoda tra la Garbatella e Tor Marancia. «Solo i residenti possono conoscere i labirintici lotti e le stradine che li uniscono», dice Carlo Coronati nel suo libro.

La passeggiata (di circa 10 km) parte da Piazza Pantero Pantera e dalla successiva Via Guglielmotti, in salita, che conduce all’entrata del rione, sorto negli anni ’20 e composto da 62 lotti. Basta attraversarla e ci si trova di fronte a un’architettura ricca di balconi e scale, una sorta di “barocchetto romano” con casette basse dai comignoli strani, come un villaggio di campagna. Lasciatevi guidare dalla curiosità, magari fermandovi a parlare con gli abitanti, di solito molto ricchi di aneddoti. Ognuno può inventarsi il proprio tour.

Girovagando si arriva al Parco di Commodilla che nasconde catacombe della metà del IV secolo e al teatro Palladium, un tempo sala a “luci rosse” e ora sede della Terza Università. È interessante fare un salto alla biblioteca Moby Dick, dove in passato c’erano i bagni pubblici perché le case avevano solo un lavandino. L’atmosfera è fiabesca. Anche qui si ritrovano angoli resi celebri dai registi. C’è il Bar dei Cesaroni, noto per l’omonima fiction, mentre le antiche arcate che immettono su Via Antonio Rubino sono quelle che Nanni Moretti attraversava con la vespa nel film Caro Diario.

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Lasciata la Garbatella alle spalle, lo stupore continua entrando a Tor Marancia dopo aver attraversato la grande arteria Cristoforo Colombo. Palazzoni grigi e tristi sono stati trasformati in un grandioso parco di enormi murales. Fra questi il Bambino redentore di Seth e Il peso della storia di Jaz. Oltre a questi, sempre all’esterno, Welcome to Shanghai 35 di Caratoes. Trattenete il fiato: siete davanti al primo museo condominiale al mondo. Il segreto di questa area della città è che una strada anonima come Via Massaia rivela, inaspettato, un bel murales dedicato a Victor Cavallo.

Alla fine del tour, dopo aver macinato chilometri, la fatica ha lasciato il posto all’emozione di aver scoperto un volto insolito della Capitale.


Passeggiate 
di gruppo

Sono numerose le associazioni che offrono itinerari meno noti alla scoperta di Roma. La maggior parte propongono appuntamenti su facebook.
Ottavo Colle” organizza passeggiate nelle aree periferiche della Capitale. Vengono proposte visite anche in musei privati o enti morali poco frequentati.

Sempre su FB c’è il gruppo Muovi Monteverde che si propone di promuovere il movimento e in particolare la camminata come “farmaco” per la salute. Per chi ha bambini e vuole avvicinarli all’arte, l’associazione LaMage organizza “avventure romane”, itinerari storico-artistici per famiglie per far conoscere ai più piccoli le meraviglie della città, con aneddoti, curiosità, miti e leggende.
Safari d’Arte
è un sito che popone una caccia ai tesori storici passeggiando per la città alla ricerca di indizi. Luoghi noti vengono riscoperti in modo nuovo, attraverso l’osservazione che il gioco richiede. Si può acquistare il libro che contiene la mappa o partecipare al tour di gruppo guidato o prenotarne uno privato.

(foto da Pixabay)

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