Il freddo, lavarsi spesso le mani con acqua e sapone o igienizzarle con i gel a base d’alcol rendono l’epidermide più secca del solito. Per questo sono necessarie creme mani che aiutino a ripristinare l’effetto barriera sulla pelle, meglio ancora se dalla texture ricca e dal profumo delicato.
Il gesto di applicare la crema mani diventa, infatti, un momento di benessere, una piccola “bolla” di sensazioni piacevoli, magari incrementate con un piccolo massaggio. Del resto, finché le temperature restano rigide, il problema della pelle inaridita c’è. Per proteggersi dal freddo il cuore pompa meno sangue alle estremità, quindi mani e piedi risultano meno irrorati, le cellule cutanee producono meno collagene e, di conseguenza, la pelle si assottiglia e si disidrata.
Le creme mani da utilizzare in questo periodo devono aiutare soprattutto a contrastare pizzicori e arrossamento, ma anche essere piacevoli da massaggiare, per gustarsi una pienezza sensoriale. Ne abbiamo prese in esame 14, promuovendone 4. Scopri con quale criterio le abbiamo preferite.
Glicerina, non troppa
«Serve una formula restitutiva, che contenga grassi vegetali dermoaffini come burro di karitè, di cacao, olio di jojoba, di oliva, di mandorle: sono nutrienti ed idrorestitutivi e la loro affinità con la cute li fa assorbire meglio, evitando la sensazione di unto che spesso accompagna le creme ricche. Bene anche la presenza di oli come quello di sacha inchi, ricco di Omega 3 e 6, in grado di ricostituire la barriera cutanea. In questo senso, valida la presenza di pantenolo, che agisce su due fronti: come precursore della vitamina B5 supporta il fisiologico processo di rinnovamento dei tessuti e, grazie alla sua struttura idrofila, trattiene acqua negli strati cutanei, preservando il giusto livello di idratazione», spiega Umberto Borellini, cosmetologo e docente presso diversi atenei.
Abbiamo poi valutato la concentrazione di glicerina, che deve essere presente, ma non troppo: «Oltre il 10% rischia di disidratare perché è una molecola che richiama acqua», precisa l’esperto.
Infine, la presenza di antiossidanti come la vitamina E e di estratti botanici è stata valutata positivamente: per esempio, dove una volta si trovavano i siliconi, oggi si trovano cere vegetali, che garantiscono spalmabilità e un lieve effetto filmogeno. Piante e fiori, infine, danno un profumo naturale (che stufa meno) senza bisogno di aggiungere troppe molecole di sintesi.
Crema mani, morbida ma non unta
Abbiamo massaggiato le creme mani subito dopo averle lavate con acqua e sapone e abbiamo, quindi, valutato fragranza (aspetto importante per questi prodotti, anche se è spesso legato al gusto personale), consistenza, che doveva essere corposa ma non untuosa, facilità di stesura e morbidezza dell’epidermide dopo un’ora e a fine giornata, dopo aver ripetuto una volta l’applicazione.
Come altro parametro abbiamo tenuto in considerazione anche la confezione e il rapporto qualità prezzo.
Crema manimai dopo l’igienizzante
«Applica la crema più volte al giorno, ma evita di farlo subito dopo avere usato il gel idroalcolico perché ne vanificherebbe l’effetto nutriente. Meglio metterla generosamente al mattino con un piccolo massaggio fino al polso e poi, riapplicarla più volte durante la giornata, stendendo la crema solo sul dorso delle mani. Per un effetto morbidezza extra, la sera prima di coricarti, abbonda con il prodotto, massaggia e lascia in posa tutta la notte sotto guanti di cotone», conclude il cosmetologo.
CREME MANI, LE MIGLIORI 4:
I nostri Lab tester: Umberto Borellini, cosmetologo; Laurence Donnini, giornalista.
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