Voglia di cambiamento? Tre esercizi per superare la routine

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Voglia di cambiamento? Tre esercizi per superare la routine – Starbene


La routine è rassicurante. Ma può diventare una gabbia emotiva, perché sbarra la strada al cambiamento. Metti in pratica questi esercizi per andare oltre

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Ogni mattina ti alzi, fai colazione leggendo le news e mangiando sempre le stesse cose? È normale, il cambiamento a volte disorienta, mentre la routine dà sicurezza e non riguarda solo quello che facciamo, ma anche il modo di esprimerci e di entrare in relazione con gli altri. «Le abitudini sono utili perché ci consentono di svolgere senza fatica una serie di attività ripetitive della nostra vita quotidiana. Ma se non facciamo attenzione, possono diventare delle prigioni emotive da cui è difficile uscire», spiega la dottoressa Patrizia Vaccaro, psicoterapeuta a Milano.

«Le consuetudini infatti possono trasformarsi in un ostacolo al nostro bisogno di cambiare. E i cambiamenti sono il terreno fertile in cui fioriscono le nostre risorse, ci fanno crescere», conclude l’esperta. Allora, comincia dalle piccole cose e mettiti alla prova con questi tre esercizi. 

  • Apriti al nuovo

    Trova 10 minuti al giorno per inventarti una nuova esperienza che ti faccia stare bene. Non deve essere per forza una novità dirompente all’interno della tua routine. Per esempio, durante una pausa esci a fare due passi osservando quello che succede intorno a te oppure vai a pranzo con un collega che non frequenti mai, potresti sorprenderti.

  • Rivedi le prioritàCompila una lista delle tue attività quotidiane e classificale in ordine di piacevolezza. Ora parti dal fondo per analizzare le più fastidiose e per ognuna di queste chiediti: “Devo farla per forza? Posso rimandarla in un altro momento o farla in modo diverso?”. Per esempio, se si tratta della spesa settimanale potresti scegliere un giorno o un orario differente dal solito (magari che ti riesce più comodo).
  • Esplora con curiosità

    Le relazioni spesso si irrigidiscono su modalità di comunicazione sempre uguali. Per esempio, quando tuo figlio torna da scuola, invece di chiedergli com’è andata (e ricevere la risposta rituale “bene”), prova a riformulare la domanda: “Perché non mi racconti qualcosa di bello che è successo oggi?”. In questo modo concedi la possibilità a te stessa e all’altro di esplorare un nuovo spazio relazionale.

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