di Beatrice Serra
Salute, buonumore e tanta bellezza, il sole è una cura completa a tutto benessere. Senza limiti rigidi di dosaggio, propongono i consigli dell’ultima ora, ma schermato dal solare giusto che bypassa le sue esplosive insidie. «Non mi sento più di raccomandare quanto stare (o non stare) al sole ma solo di proteggersi con regolarità», dice la dermatologa Ines Mordente, con studi a Napoli, Roma e Milano.
«È un no-limits possibile con i fotoprotettori aggiornati, sempre più potenti nella difesa della pelle. Indispensabili, in termini di beauty, per tenere lontano rughe, cedimenti, macchie scure. Il sole, infatti, distrugge i materiali di sostegno della pelle, acido ialuronico, collagene, elastina. E più la pelle è disidratata, più invecchia prima».
A ognuno il suo solare
Sull’azione benefica degli irrinunciabili cosmetici anti-Uvb e anti-Uva parlano le ultime statistiche di vendita, con un secondo posto nella categoria “prodotti per il corpo”, ci dice Gian Andrea Positano, responsabile del Centro Studi di Cosmetica Italia, associazione nazionale delle imprese di comparto. Anche perché, nell’uso più moderno, non entrano solo nella borsa mare.
«In qualsiasi ambiente, sono (e devono essere) parte integrante della beauty routine estiva, visto che il sole, nudo e crudo, è sempre un fattore di stress per la pelle», continua la dermatologa. «Questa va difesa con un prodotto per il corpo e uno per il viso, che hanno strutture del derma diverse. Non solo, i solari viso del momento assolvono a svariate funzioni, e vanno scelti secondo le proprie esigenze. I più performanti, infatti, hanno Spf che contengono anche principi specifici per la pelle impura, oppure per attenuare rossori e discromie fino ad attivi anti-age».
Il filtro dei solari: sempre alto
Dalla primavera a fine estate, in città come in vacanza un buon solare deve fare il proprio lavoro dall’alba al tramonto. «Se parliamo di filtri, vanno bene (viso e corpo) sia l’Spf 30 che il 50», specifica Gloriana Assalti, cosmetologa a Roma.
«La differenza protettiva tra l’uno e l’altro è minima (98% per il 50, 96% per il 30), quindi si va sul sicuro in entrambi i casi. L’importante è mantenere lo stesso grado di protezione anche con l’abbronzatura, metterla circa mezz’ora prima di uscire e rinnovarla ogni due ore quando si sta al sole e dopo aver fatto il bagno in mare o in piscina, anche se usiamo un prodotto waterproof».
Il viso richiede una certa attenzione anche per quanto riguarda la texture. Se la pelle è grassa, ci vuole un prodotto leggero (tipo spray), se è secca una crema idratante, se è matura con principi antietà come la vitamina E e altri antiossidanti (prevengono la cascata antiradicalica) e acido ialuronico frammentato (svolge un’azione riparatrice). I più tecno, poi, hanno pure brevetti esclusivi contro la luce blu.
«Il solare, comunque, è l’ultimo gesto beauty: in città si mette sopra i prodotti di skincare quotidiana; al mare, sopra un siero multivitaminico (o un fluido antiossidante), dopo aver atteso che sia penetrato bene (5-10 minuti). E per chi si vuole truccare anche in spiaggia, ci sono le creme solari colorate e uniformanti», conclude la dottoressa Assalti.
L’idratazione post sole
Non c’è abbronzatura in sicurezza senza i trattamenti post-sole. «Quello da usare subito su viso e corpo, dopo una giornata all’aperto, è l’acqua termale», consiglia la dermatologa. «È un flash istantaneo contro i rossori. Alcuni studi sostengono che il suo uso costante dopo le esposizioni solari può ridurre le trasformazioni cellulari della pelle.
«Poi, si passa a un doposole vero e proprio: crema idratante per il corpo, da preferire agli olii che non riescono ad avere lo stesso effetto restitutivo (hanno particelle troppo grandi per penetrare in profondità). Al limite, vanno bene solo sopra l’idratante per dare un tocco di luminosità». Mentre per il viso, dopo la detersione, avanti tutta con una maschera, anche ogni sera: la pelle, dissetata e nutrita, ha un recupero istantaneo.
Il paradosso degli SPF 100
Come stanno scegliendo i solari gli italiani? In base ai dati di vendita a oggi disponibili, le preferenze vanno verso creme solari ad alta protezione: nel 2021, nei primi 5 posti su Amazon si trovavano solari con un fattore 50+.
«In questo comparto cosmetico, infatti, c’è una richiesta crescente di protezione assoluta», commenta Gloriana Assalti, cosmetologa a Roma.
«Sono sempre più gettonati, per esempio, gli schermi con Spf 100, nella convinzione che d’estate siano più validi degli Spf 50+ contro il fotoinvecchiamento. Per assurdo, è vero l’esatto contrario. Entrambi i filtri, infatti, hanno sostanzialmente la stessa capacità di proteggere dagli Uvb, gli ultravioletti responsabili delle degenerazioni tumorali; la differenza sta solo nel fatto che il 100, poiché è più alto – e più si alza il fattore anti Uvb più si alza anche quello anti-Uva – offre una barriera maggiore contro gli Uva, quelli che penetrano nel derma e lo danneggiano dal punto di vista strutturale. C’è un passaggio, fondamentale, che però sfugge: nella bella stagione, la nostra pelle è irradiata da pochissimi Uva, mentre in inverno la loro presenza è preponderante. E questa è una buona (e dimostrata) ragione per usare il filtro 100 in inverno, il 50 da maggio in poi. A parte i filtri, tra i solari ci sono altri “tabù” da abbattere: una percentuale, minima, di siliconi è necessaria per dare al cosmetico l’effetto-seta sulla pelle. Può non piacere, ma non è tossico. Stessa cosa per la glicerina: fino al 5% è solo un plus d’idratazione».
ECCO I COSMETICI PER IL SOLE DELL’ESTATE 2022:
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