Tra i vari appuntamenti che caratterizzano la stagione da poco iniziata emergono le Giornate FAI d’autunno. Per due giorni tutto lo stivale sarà puntellato da luoghi posti sotto la lente d’ingrandimento di un ente meritorio come lo è il Fondo Ambiente Italiano, il FAI per l’appunto.
Quest’anno la Delegazione di Avellino ha selezionato due borghi davvero interessanti: Frigento e Nusco. Saltano all’occhio alcune caratteristiche comuni tra cui l’altitudine, 911 e 914 metri sul livello del mare, ma soprattutto l’apertura ai vasti orizzonti che si possono ammirare. In particolare, trovandosi in un punto strategico, Frigento vanta degli affacci panoramici da cui si possono scorgere i confini di undici province e di cinque regioni. È la Panoramica Limiti, un unicum italiano, che offre una visione nitida fino al massiccio abruzzese della Maiella, basta avere una giornata limpida.
Così, sabato 15 e domenica 16 ottobre, Frigento, perla d’Irpinia, metterà in mostra i suoi tesori più famosi ma anche quelli più nascosti a cui il visitatore poco esperto dona uno sguardo fugace. Punto di partenza sarà Palazzo De Leo, storica dimora signorile (dove nacque e morì il frigentino più illustre, il canonico settecentesco Marciano De Leo) sede odierna della Casa della cultura, con un Museo archeologico e una Mostra permanente d’arte contemporanea.
Il visitatore, che volesse godere di una giornata davvero entusiasmante tra le viuzze e i vicoli frigentini, avrà la possibilità di approfittare di guide d’eccezione; infatti gli studenti dei licei di Frigento e di Mirabella Eclano saranno dei veri e propri apprendisti ciceroni.
Il viaggio previsto condurrà alla scoperta di luoghi affascinanti e misteriosi, come il poderoso complesso idrico di epoca romana nel cuore del borgo. Le Cisterne romane, tre grandi sale interrate realizzate in opus incertum nel primo secolo avanti Cristo, danno ancora filo da torcere a studiosi e appassionati per interpretare la funzione specifica di una costruzione tanto possente, quindi strategica.
Scrigno di opere d’arte è di sicuro la Cattedrale. Per diversi secoli Frigento è stata sede vescovile e la chiesa ospita capolavori come le tele settecentesche dipinte da Antonio Vecchione da Nola che abbelliscono l’intera navata centrale e il transetto. Spingendoci nel cuore della struttura si giunge nella cripta dove si restituisce ai visitatori l’idea dei luoghi di culto cristiani durante l’alto medioevo. Nelle sale seguenti si è catapultati nel recupero delle vecchie modalità di sepoltura, con la presenza dei caratteristici scolatoi.
«Quelle che andremo a vivere il prossimo fine settimana – afferma Carmine Ciullo, sindaco di Frigento – sono giornate segno del ritorno gradito del FAI a Frigento dopo più di quindici anni. Grazie al coordinamento svolto da Antonella De Angelis, assessore alla cultura, alla disponibilità del parroco don Pietro Bonomo, che aprirà al pubblico diverse chiese di cui ha la responsabilità, e all’impegno appassionato degli studenti dei licei del territorio, saremo in grado di accogliere al meglio coloro che decideranno di venirci a trovare. L’ospitalità che proponiamo è semplice e familiare, basata sul rapporto diretto con i visitatori, per metterli a proprio agio e far gustare al meglio tutto ciò che possiamo offrire.»
Tra le proposte meno battute dal flusso turistico consueto, sono di rilievo le aperture delle chiese di San Marciano e del Purgatorio. Lì si potranno ammirare, nella prima, pietre con iscrizioni latine frutto del reimpiego di materiale proveniente da altre strutture antiche, mentre nella seconda chiesa il visitatore sarà accolto da un caldo ambiente con scranni in legno che percorrono entrambi i lati lunghi e che erano i seggi degli associati alla Congregazione secolare dei Morti, fondata nel 1747.
La permanenza potrà avere durata diversa a seconda della volontà del visitatore, il quale andrà via di sicuro con la certezza di un patrimonio italiano ricco di perle, come Frigento, e ancora tutto da scoprire.
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