Francesca Manzini e l’eterna battaglia contro i chili di troppo, l’intervista

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di Roselina Salemi

Sono tante le donne che rivelano anoressie e bulimie e anche amori sbagliati. Ma non tutto insieme. E non allegramente. Questa è un’esclusiva di Francesca Manzini, 32 anni, volto di Striscia la notizia (ritornerà a marzo 2023), pazzesca imitatrice di Chiara Ferragni, Maria De Filippi, Mara Venier, Loredana Bertè, che sfata il mito secondo cui le persone divertenti sono, viste da vicino, tristissime. Lei è esattamente come sembra in Stay manza (Sperling&Kupfer, 17,90 €), memoir dove trasforma in caricature i dietologi (“Pasolini”, “Babbo Natale”), il “piccolo tumore“ al collo dell’utero (Rino Tumo) e l’ex che la menava.

Ma c’è un lieto fine: il fidanzamento con Marco Scimia, barber stylist e sosia di Johnny Depp, la riconciliazione con se stessa e un bel po’ di soddisfazioni, come la serie Netflix Incastrati 2 con l’esilarante coppia Ficarra&Picone che vedremo l’anno prossimo.

L’abbiamo intervistata.

Adesso come va?

Adesso bene! Quando, un anno e mezzo fa, ho capito di avere un problema, e l’hanno chiamato binge eating disorder, non avevo idea di cosa fosse. Ma mi sono spiegata tutto, le diete, i chili che ho preso, perso e ripreso dal 2013 al 2021. Mi piaceva mangiare, e questo sin da ragazzina. Mai detto: “Non ho fame”… A 15 anni pesavo 72 chili. Così sono andata dal primo dietologo che, come il primo amore, non si scorda mai.

Ha funzionato?

All’inizio sì: meno 25 chili in otto mesi. A quel punto non mangiavo più. Sono arrivata a pesarne 47: anoressia. Mi ha salvato un barattolo di Nutella. Da allora è stata un’altalena, digiunavo, poi ricominciavo, ingrassavo e vomitavo: bulimia. Mi guardavo allo specchio e volevo che comparisse magicamente una taglia 42. Eliminavo tutto tranne petto di pollo, verdure e acqua. Collezionavo dietologi. Il secondo aveva la faccia di Pasolini, era bello, con la voce di Funari. Gli mancava solo che indicasse la telecamera: “Damme la uno, damme la tre”. Mi diceva «A France’, non devi mollà!».

E invece?

Ho mollato. Non ero preparata, non avevo la volontà di cambiare. Ero eccessiva in tutto. Mangiavo troppo, facevo love bombing, non ero mai a mio agio, faticavo a coltivare sentimenti, relazioni, amicizie. Non erano sbagliate le diete, mancava la sintonia. Il dietologo è come un chirurgo più uno psicologo, ti devi fidare. Non c’era la scintilla.

Ma poi c’è stata…

Sì, con l’ultimo, Babbo Natale (gli somiglia). Ho messo ordine nella mia vita, anche con l’aiuto del mio compagno. Mi amo, e non è egoismo, è sanità emotiva. Non voglio essere definita dal mio peso. Ah, se sento di nuovo la parola curvy!… Comunque ho fatto l’esame delle intolleranze, non mangio più di notte, non ho più la fame tremenda, nuoto, vado in palestra. Non immaginatevi chissà che esercizi. I miei 32 anni in realtà sono 60 (a parte Tumo Rino che è andato, ho tre ernie). Ma quasi non mi riconosco. Alla produzione di Striscia chiedevo 4 panini, adesso una mela e due fette di bresaola. Risparmiano anche…

Intanto, faceva carriera nel mondo dello spettacolo?

Sì. Alla radio mi prendevano in giro: che dieta fai oggi? Tutte le ho provate: quella del metabolismo, la proteica, che almeno ti alzi la mattina con un caffè e tre uova fritte, quella dell’halibut, quella carote-mele-lenticchie-ceci (il verduraio pensava di piacermi). Una me l’ha data Carlo Verdone, praticamente un medico, per girare Benedetta follia. Mi ha detto: hai la raucedine, sei bulimica, devi prendere il lansoprazolo prima di mangiare. Mi ha letto le analisi. Pesavo 74 chili, ne ho persi otto in due mesi, ma li ho ripresi subito.

Problemi sentimentali, oltre che dietetici?

Invece di aprire il mio cuore e confrontarmi con i miei sentimenti, aprivo (o chiudevo) il frigorifero. Volevo essere amata, e avevo sempre qualcosa di sbagliato. Ho conosciuto uomini che cercavano di mettermi a mio agio “nonostante il mio peso” e uomini che dopo l’amore mi consigliavano una dieta. C’era quello indeciso: «Sei bellissima, no sei obesa, anzi no». E quello (trovate voi la definizione): «Tanto solo io posso prenderti così, non piaci a nessuno». E uno che mi ha fatto davvero male. Ma non mi dispiace per quello che è successo. Ringrazio anche chi mi ha fatto soffrire perché ora sono una persona migliore. È stata tosta, però ce l’ho fatta. Ho avuto una psicoterapeuta bravissima, che mi ha insegnato la calma.

Ed è arrivato anche l’amore, alla fine…

Marco è sempre nel tempo giusto, mai in ritardo. Mi stupisce. Non sono mai stata così capita e ho fatto pace con me stessa. Sì, somiglia a Johnny Depp, ma non è la cosa più importante. Stiamo bene. Siamo come il cacio e il guanciale.

Quanto pesa adesso?

68 chili. Altri quattro ed è fatta. Non è magnifico? Ingrasserò (e dimagrirò) soltanto per lavoro.

A scuola di imitazioni

Francesca Manzini è diventata famosa con le imitazioni. Studia il personaggio, i gesti, la voce, il modo di camminare. Il suo cavallo di battaglia? Mara Venier. Fa parte di un piccolo, talentuoso gruppo di attrici italiane che possiede una straordinaria capacità di trasformarsi. Loretta Goggi è stata la prima donna ad aver fatto le imitazioni in televisione (da Mina a Marilyn Monroe). Poi sono arrivate Paola Cortellesi (Cher, Giorgia, Anna Oxa), Virginia Raffaele (Donatella Versace, Belen Rodriguez, Ornella Vanoni) e Sabina Guzzanti (indimenticabile la sua Moana Pozzi).

Oggi per imparare a imitare si va a scuola. Superprof e Imitalent offrono lezioni e tutorial. Ma c’è un vero e proprio percorso psicologico e tecnico da fare: conoscere ed educare la voce, curarla e ascoltare quella degli altri. E c’è un medico specializzato per i cantanti, il foniatra, che controlla le corde vocali, consiglia esercizi e diete (pericolosissimo il reflusso gastrico) vieta il fumo. Il talento naturale non basta.

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