“Vivevo a Parigi ma chiudevo gli occhi e immaginavo di trovarmi a Napoli. E’ nata così l’idea di un film come ‘Santa Lucia’. Mi sono chiesto cosa farebbe una persona cieca se tornasse nella propria città e non potesse più vederla. A cosa si affiderebbe?” Spiega così il regista Marco Chiappetta “Santa Lucia”, ”, film di esordio del regista e sceneggiatore napoletano Marco Chiappetta, realizzato da Teatri Uniti e dal produttore Angelo Curti, in sala dallo scorso 3 novembre. Il 12 novembre sarà proiettato al cinema Partenio, alle 20.30, nell’ambito della rassegna dello Zia Lidia Social Club in collaborazione con Lacs, alla presenza del regista, dell’attore Andrea Renzi e del produttore Angelo Curti. Il regista consegna la storia di uno scrittore divenuto cieco (Renato Carpentieri), che dopo aver trascorso diversi anni in Argentina, torna a Napoli per la morte di sua madre. In compagnia di suo fratello Lorenzo (Andrea Renzi), un musicista mancato, l’uomo si ritroverà a girovagare per la città, intraprendendo un viaggio nei suoi ricordi giovanili. E’ Chiappetta a sottolineare come “l’immagine che viene fuori di Napoli è quella di una città malinconica, crepuscolare, deserta. Mancano tutti i riferimenti visivi e sonori che di solito contraddistinguono Napoli, dal caos al Vesuvio, volevo andare al di là degli stereotipi. Ma è comunque una città che non cambia nel bene e nel male, capace di evocare e di ispirare, di forti suggestioni. E’ qui che ho scelto di vivere”. E sul viaggio del protagonista “E’ un viaggio della memoria, non avendo la vista non può che affidarsi ai ricordi e all’immaginazione nella sua visione della città, la sua cecità è anche metafora dell’incapacità di comprendere il motivo che lo ha spinto a tornare e per il quale ha lasciato la città”. Sull’accoglienza del pubblico “Il film è in sala dal 3 novembre e l’accoglienza fino ad oggi è stata buona, lo abbiamo proposto anche in Lettonia ad un festival, il film sta girando e non posso che esserne contento”
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