È un fastidio piuttosto comune nella stagione fredda, quando gli sbalzi di temperatura sono frequenti e favoriscono l’infiammazione delle prime vie aeree. Fra le particolarità del mal di gola c’è il fatto che spesso peggiora durante la notte, quando il senso di bruciore e la difficoltà a deglutire rendono arduo (se non impossibile) riposare bene.
Impressione o realtà? «Quando ci troviamo in posizione eretta, la forza di gravità preme sul corpo e causa un maggiore accumulo di sangue nelle vene delle gambe e del tronco. Se invece ci sdraiamo, come accade durante il riposo notturno, il circolo sanguigno si “ridistribuisce” in tutto l’organismo», descrive il dottor Giuseppe Scaramuzzino, otorinolaringoiatra della Sleep Clinic della Clinica Villalba di Bologna. «A quel punto, se la mucosa che riveste la faringe è infiammata, il maggiore afflusso di sangue congestiona la zona, la ingrossa e il mal di gola aumenta».
Anche l’ansia ha un ruolo
A questo meccanismo fisiologico si somma una paura atavica, quella della notte, che di solito accende un senso di smarrimento e abbandono. «Lo stesso dolore viene avvertito di intensità diversa se provato durante il giorno oppure di notte, forse perché nel secondo caso si teme di non poter accedere subito ai soccorsi, di non poter telefonare al proprio medico, di essere soli fra le mura domestiche», spiega l’esperto. «Che si tratti di una cefalea, di un dolore articolare o del mal di gola appunto, può accadere, quindi, di avvertire un peggioramento, dove l’ansia gioca un ruolo essenziale».
Un ulteriore “trigger” notturno per la faringite è l’abitudine (o la necessità) di dormire con la bocca aperta, per esempio quando il naso è chiuso oppure non funziona correttamente per caratteristiche anatomiche o motivi patologici: «La respirazione orale fa arrivare l’aria direttamente in gola senza alcun filtraggio, per cui non soltanto passano maggiori quantità di particelle impure e batteri, ma il naso non riesce neppure a umidificare l’aria grazie al contenuto acquoso del muco. Ecco allora che la gola si secca e l’eventuale irritazione si aggrava», tratteggia il dottor Scaramuzzino.
I rimedi efficaci contro il mal di gola notturno
Per contrastare tutti questi aspetti, è possibile ricorrere ad alcuni semplici rimedi, come bere un bicchiere d’acqua poco prima di mettersi a letto per favorire l’idratazione delle mucose, umidificare la stanza ed eventualmente dormire con le spalle alzate.
«Utili sono anche gli spray a base di acido ialuronico da nebulizzare in gola, che svolgono un effetto barriera idratante e protettivo», suggerisce l’esperto. «Un leggero sollievo si può ottenere anche con una tazza di latte e miele: il primo contiene delle sostanze antibatteriche e si comporta da verniciante sulla gola, per cui mette dei “cerotti” su eventuali ferite ed escoriazioni delle mucose; il secondo, invece, lenisce il dolore. Anche sciogliere lentamente in bocca un cubetto di ghiaccio prima di andare a dormire riduce il fastidio, ma si tratta sempre di un rimedio transitorio e che spesso può creare un effetto rebound, o rimbalzo, dove il mal di gola si presenta inasprito una volta svanito il sollievo temporaneo».
L’importanza di una diagnosi precisa
Per trovare una vera soluzione, bisogna innanzitutto arrivare a una diagnosi differenziale, perché i mal di gola non sono tutti uguali e ogni forma richiede una diversa strategia terapeutica. «Nella maggior parte dei casi la causa è un virus, ma talvolta l’origine può essere batterica», evidenzia il dottor Scaramuzzino.
«Altre volte, invece, il fastidio può nascondere delle algie atipiche: per esempio, c’è un osso alla radice della lingua, il cosiddetto osso ioide, che rappresenta il luogo di inserzione per numerosi muscoli e legamenti. Questa posizione strategica lo rende implicato in svariate funzioni, come il mantenimento di una corretta postura della testa, l’apertura e la chiusura della bocca, la deglutizione e la fonazione. L’invecchiamento di questa struttura può creare dolori cronici a livello cranico-facciale che si possono scambiare per mal di gola». Ci sono casi, poi, dove il mal di gola è la spia di un reflusso gastroesofageo, perché gli acidi gastrici che risalgono verso la bocca durante la notte irritano le mucose e infiammano le vie aeree.
Quando preoccuparsi
In particolare, c’è un mal di gola notturno che deve preoccupare? «Quando dura più di una settimana, nonostante gli idonei trattamenti, e non si accompagna a febbre: il rialzo della temperatura corporea, infatti, indica la presenza di un’infezione, virale o batterica, che l’organismo sta cercando di contrastare. Se invece non c’è febbre e neppure sono presenti altri sintomi di stagione, come il raffreddore, vanno ipotizzate altre cause, talvolta addirittura oncologiche», avverte Scaramuzzino.
«Anche i mal di gola recidivanti, che si ripresentano ciclicamente a distanza ravvicinata, vanno sempre indagati, perché potrebbero nascondere un deficit immunitario, un reflusso gastroesofageo o altre problematiche».
Attenzione anche a quelli che si irradiano all’orecchio: in parte, il dolore auricolare può essere normale quando abbiamo mal di gola per un incrocio di nervi, ma in assenza di una vera otite è bene trovare la causa. In prima battuta, possono essere utili dei semplici esami del sangue per valutare sia i principali indici di infiammazione, come la VES o la proteina C reattiva, sia la presenza nell’organismo di un’infezione da streptococco, adenovirus o altri patogeni. «Talvolta si può ricorrere anche a un tampone faringeo e, ovviamente, a una visita otorinolaringoiatrica, dove un esame endoscopico consente allo specialista di osservare lo stato delle prime vie aeree e digestive per ricercare eventuali anomalie», conclude l’esperto.
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