di Monia Gaita
Verrà inaugurata mercoledì 10 giugno alle 19:30 nella cattedrale di Avellino, la maiolica artistica di Giovanni Aquino raffigurante i santi Modestino, Fiorentino e Flaviano. Ad officiare la messa sarà il vescovo, mons. Arturo Aiello. Abbiamo ascoltato il vicario della diocesi, mons. Enzo De Stefano sullo spirito dell’iniziativa.
Monsignor Enzo De Stefano, che senso ha questa celebrazione?
La parrocchia S.Maria Assunta della cattedrale, dall’insediamento nel 2017 del vescovo Arturo Aiello, sta cercando di recuperare il culto dei santi patroni: Modestino, Fiorentino e Flaviano. Già il vescovo lo scorso anno ha donato al duomo una statua di San Modestino di pregevole fattura realizzata da maestri di Ortisei. Un gesto, questo, volto a stimolare la devozione dei credenti per il santo martire. L’idea dell’opera in maiolica mi è sorta spontanea guardando una nicchia vuota a destra della cattedrale.
Come mai la cerimonia è stata fissata il 10 giugno?
Perché il 10 giugno ricorre il rinvenimento delle reliquie dei santi patroni a Mercogliano. Le spoglie furono ritrovate verso la metà del 1100 e traslate nel duomo. Nei secoli passati grande era la venerazione degli avellinesi per i tre santi in onore dei quali si svolgeva un’imponente festa e una fiera della durata di 4 giorni. L’auspicio è che si possa rinvigorire e riattualizzare questa tradizione.
Che valore riveste per la fede cristiana un’opera d’arte?
Le opere d’arte costituiscono i simboli esteriori della fede. Molti anni fa le città e i paesi abbondavano di questi segni che ne adornavano gli spazi assurgendo a preziosi punti di riferimento. L’arte non è mai una vicenda privata, ma possiede un risvolto comunitario di testimonianza e condivisione; coopera a salvaguardare le nostre radici cristiane e ci attracca al filo della storia che non va spezzato per non dimenticare quello che siamo. I santi Modestino, Fiorentino e Flaviano esercitarono un’incisiva azione di evangelizzazione che ancora oggi ci guida e ci ammaestra. Pagarono con la vita il loro apostolato: ecco perché la loro memoria è degna di essere tramandata.
Giovanni Aquino: pittore e ceramista. Ha insegnato arte della ceramica al Liceo artistico De Luca di Avellino e all’ITC Caselli-De Sanctis di Capodimonte. Ha realizzato pregevoli ritratti su ceramica di alcuni dei più autorevoli personaggi irpini
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