Si intitola “Irpinia da ascoltare” il podcast disponibile sulla piattaforma Loquis, nato dalla volontà di raccontare le bellezze dell’Irpinia sfruttando le potenzialità di uno strumento sempre più parte della vita quotidiana delle persone, nato dalla mente di Carola Carlino e Antonio Pascucci, due giovani ricercatori dell’Università Orientale. Il podcast ha la capacità di creare un legame intimo tra il podcaster (chi parla) e l’ascoltatore e perché chi ne fruisce può ascoltarlo nel corso di molte delle sue attività quotidiane. L’ascoltatore può acquisire nuove informazioni specifiche su un argomento secondo un apprendimento non formale o semplicemente approfondire conoscenze già possedute. Gli ascoltatori di podcast in Italia nel 2022 sono il 36%, con un incoraggiante +5% rispetto allo scorso anno, ma ad essere aumentati non sono soltanto gli utenti, bensì anche le tipologie di contenuto: attualmente tra i ‘preferiti’ gli ascoltatori hanno nella propria playlist podcast, audio di crime stories, di avvenimenti storici e di divulgazione scientifica e culturale. “In qualità di fruitori di podcast – spiegano Carlino e Pascucci . abbiamo pensato di metterci in gioco non più come semplici ascoltatori, ma come produttori/curatori di un canale dedicato alla trasmissione di contenuti di carattere culturale che mirano a far conoscere e a valorizzare il territorio dell’Irpinia, terra di storia millenaria, di archeologia e di tradizioni”. Casertana lei, irpino (di Frigento) lui, Carola e Antonio si conoscono da circa 4 anni, complice il percorso di Dottorato di ricerca svolto insieme presso l’Ateneo partenopeo. L’idea del podcast è nata però per caso, punto di incontro tra gli interessi di ricerca di Carola, che si occupa di storytelling e comunicazione culturale digitale, e gli impegni nel sociale di Antonio, che da circa un anno è Presidente della Pro Loco frigentina e che da sempre è in prima linea per la promozione del suo territorio, un esempio su tutti l’ideazione del gioco in scatola Frigentopoly. “Hearpinia, questo il nome che abbiamo scelto (parola che nasce dall’unione di Hear, in inglese sentire, ascoltare e Irpinia) – spiega Antonio – è un progetto senza scopo di lucro e “Irpinia da ascoltare”, il nostro podcast, ne è solo il primo tassello. Siamo noi stessi a preparare i testi per le registrazioni audio. Lo scoglio più grande all’inizio sembrava quello di trovare dei volontari per registrare gli audio, ma è bastato fare un post su Instagram per trovarne ben nove, e – cosa per me assai sorprendente – non tutti sono irpini! In seguito è arrivata la fase dei casting: abbiamo chiesto ai volontari di inviarci un audio di trenta secondi su un argomento a piacere, per valutare la loro voce e il loro approccio alla lettura. Non vi nascondiamo che in quel momento ci siamo sentiti un po’ come i giudici di The Voice”.
Continua Carola “i volontari, che sono nostri colleghi, amici e addirittura anche due persone che non conoscevamo e che hanno risposto alla call con molto entusiasmo, sono super disponibili. Noi non smetteremo mai di ringraziarli, perché senza di loro non esisterebbe il nostro podcast, anche perché io ed Antonio abbiamo fin troppo rispetto per gli ascoltatori da far sentire loro le nostre voci! Il piano editoriale è già ricchissimo e sulla piattaforma, al momento, ci sono solo alcuni dei luoghi che intendiamo raccontare, scelti in maniera assolutamente casuale. Nonostante ciò, chiediamo a tutti gli irpini, siano essi impegnati o meno nelle associazioni culturali, di contattarci all’indirizzo hearpinia@gmail.com e di proporci nuovi luoghi da raccontare e, perché no, anche di farsi avanti come volontari per registrare i nostri audio. Per il futuro abbiamo tante idee, ma tempo al tempo! Per ora chiediamo a irpini e non di seguirci su Loquis e su Instagram, in modo da rimanere sempre aggiornati sulle nuove registrazioni disponibili e su tutto ciò che riguarda il nostro progetto”.
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