Svegliami a mezzanotte, una storia di rinascita. Patierno: depressione, ancora argomento tabù

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Una storia di rinascita dall’ombra. E’ “Svegliami a mezzanotte” di Francesco Patierno, presentato al Torino Film Festival e candidato come miglior documentario ai David di Donatello e ai Nastri d’argento, al centro del prossimo appuntamento dello Zia Lidia, in programma domenica 26 febbraio, alle 20, al Partenio. A confrontarsi con il pubblico sarà lo stesso regista Francesco Patierno. La resurrezione che racconta il film è quella di una donna di 32 anni, madre di una bambina di pochi mesi, che a causa di una forte depressione si lancia dal quinto piano di un palazzo, sopravvivendo allo schianto “Un film forte e diretto – spiega Patierno – nato dalla lettura del libro di Fuani Marino, che mi ha colpito profondamente.  Non era un romanzo che poteva essere portato sullo schermo come una semplice narrazione di finzione.  Ho provato a raccontare ciò che sembrava irraccontabile. Ho scelto, così, di creare un percorso narrativo fatto di tanti linguaggi, nel segno di una tecnica cinematografica che uso sempre più spesso, accostando riprese originali, immagini di repertorio, foto, agendine, pagine di diario di Fuami, creando un film che emoziona, costruito come un vero thriller. Vengo da esperienze frammentarie che cerco sempre di unire, sono convinto che questa frammentarietà è una ricchezza. Tanti di coloro che hanno visto il film mi hanno detto che è un inno alla vita. Volevo trasmettere innanzitutto un messaggio di speranza”. Spiega di “aver compreso presto che questa storia apparteneva a chiunque avesse provato gli stessi sentimenti di Fuani. E’ chiaro che la depressione è ancora un argomento tabù, di cui si fa fatica a parlare, così come è raro che qualcuno si confronti con l’idea della propria morte. Di qui il tentativo di indagare le cause di questo disagio. Fuani si è riconosciuta pienamente nella narrazione. C’è stata una grande sintonia fin dall’inizio”. Spiega come “credo in un cinema non ideologico, che offra gli strumenti per comprendere meglio sè stessi e la realtà. Mi piace mescolare i generi e cimentarmi in pellicole diverse tra loro. Quest’anno ho girato film come ‘La cura’ ispirato a L’a peste’ di Camus a ‘Improvvisamente Natale’ con Diego Abatantuono, oltre a ‘Svegliami a mezzanotte’”. Sottolinea il ruolo centrale di associazioni come lo Zia Lidia “Grazie a queste associazioni possiamo fare sì che anche film non legati alla grande industria arrivino nelle sale. Sono degli alleati preziosi nel nostro lavoro”



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