«Devo dire grazie alla provincia di Avellino per la grande testimonianza di vicinanza. Solidarietà concreta per il nostro popolo». Il console generale dell’Ucraina a Napoli, Maksym Kovalenko, ha fatto tappa questa mattina ad Avellino per incontrare il pPrefetto Paola Spena, gli amministratori locali, le forze dell’ordine e tutte le istituzioni che hanno dimostrato solidarietà, permettendo ai cittadini ucraini in fuga dalla dalla guerra di trovare assistenza reale e concreta sul territorio irpino.
«Fin dai primi giorni di questa terribile guerra – afferma il console ucraino Kovalenko, – tutte le autorità italiane, inclusi i sindaci della provincia di Avellino, hanno sostenuto il popolo ucraino. Solo a Napoli sono stati registrati 22mila profughi. Un grazie al Prefetto di Avellino, agli amministratori, alla Protezione Civile che hanno organizzato il sistema di accoglienza. Un aiuto molto importante, soprattutto per donne e bambini che, in questo modo, hanno potuto ricevere assistenza medica e scolastica. Alla fine della guerra, dovremo utilizzare la nostra esperienza di cooperazione e coordinazione sviluppando, attraverso un gemellaggio tra i due paesi, i rapporti che si sono venuti a creare” conclude.
In sala i sindaci dei comuni irpini che hanno accolto i profughi, i rappresentanti delle forze dell’ordine, il vicario del vescovo di Avellino e il direttore generale dell’Asl di Avellino. A fare gli onori di casa il prefetto Paola Spena, che ha ricordato l’attività promossa da palazzo di governo per l’accoglienza e la grande solidarietà da parte degli irpini. Ad aprire l’incontro che è stata organizzata in collaborazione con l’associazione Ucraini Irpini, un coro di bambini dell’istituto comprensivo di San Tommaso che ha intonato l’inno ucraino e l’inno di Mameli.
“I bambini hanno fatto uno sforzo commovente interpretando l’inno nazionale dell’altro paese – dichiara il Prefetto Spena – credo che questo sia indicativo di quanta voglia c’è, tra i giovani, di fare integrazione immediata. Questa capacità di accoglienza e vicinanza al popolo ucraino non deve mai allontanarsi dall’obiettivo principale, quello di costruire la pace. Un valore a cui ci siamo abituati dopo il secondo conflitto mondiale e che mai avremmo pensato che potesse essere turbato in un paese europeo”.
“Il popolo ucraino rappresenta un modello di resilienza nella difesa della propria patria – continua il Prefetto – noi, invece, abbiamo dmostrato una buona prontezza nell’organizzazione dell’accoglienza, in particolare di una parte molto fragile della popolazione come donne e bambini. Tutti gli enti e le istituzioni hanno buttato il cuore oltre l’ostacolo sforzandosi di rendere meno doloroso un momento così duro. Auspico che, a breve, l’impegno sia rivolto alla ricostruzione” conclude.
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