SPERONE- A chi le chiede se ha mai pensato di ritornare in politica, l’onorevole Alberta De Simone replica con un deciso no. Eppure di carica emozionale intorno a sé ne dà e ne riceve. Ma il tempo dell’impegno politico è archiviato, anche se raccontato e riproposto, a seconda delle letture che se ne vogliono fare, nel suo libro.
E’ stato un altro pomeriggio carico di sentimenti, quello vissuto lo scorso otto marzo a Sperone, dopo i due precedenti appuntamenti ad Avellino e ad Atripalda. Nella sala consiliare si sono ritrovati quelli che erano i compagni dei tempi delle mobilitazioni della sinistra, assieme all’onorevole De Simone, che ha scelto Sperone per presentare il suo libro “Un insolito inverno- pensieri in viaggio nel tempo… della pandemia”, edito da Liguori.
Una emozione che, nel corso dell’incontro coordinato da Ivana Picariello del Corriere dell’Irpinia, è cominciata a trasparire dalle parole del sindaco di Sperone, Adolfo Alaia, nel ricordare i momenti politici e il percorso di amicizia condivisi. “Un legame mai spezzato – ha ricordato il primo cittadino alla affollata platea in sala, sottolineando l’impegno della parlamentare nell’ottenimento di risultati, e per il riconoscimento dei diritti delle donne».
E tante donne erano le donne presenti in sala, professioniste, amministratrici comunali, ognuna impegnata per la sua parte, tutte animate dalla curiosità e dall’interesse per i temi che il libro pone all’attenzione.
L’ex sindaco Marco Alaia entra diretto nelle pagine del libro, reinterpretando con dovizia di particolari il lungo e complicato percorso di vita, personale, familiare, politica, di Alberta de Simone: la studentessa, la sua formazione, la vita di figlia, madre, sorella, insegnante, l’impegno politico, il rapporto con la fede, l’incontro con il Papa. Tutto seguendo un filo, il coraggio, parola che verrà ripresa più volte nel corso dell’incontro a Sperone.
Per Marco Alaia il messaggio è chiaro: «De Simone portatrice di valori, di rigore etico, di fedeltà agli ideali. Chi vi parla ha avuto tanto da apprendere».
Rosa Iandiorio, docente che vive ad Avellino ma insegna in una scuola di Scampia, sa che cos’è la trincea della vita, e condivide il senso profondo che le pagine del libro trasmettono a chi lo sa cogliere. Per lei questa è la «biografia dell’anima. La sua fede è la mia fede, di chi pratica “l’umanesimo integrale”».
Carmine Russo è stato un protagonista della vita politica di sinistra: «Alberta ha rappresentato nel suo libro un’epoca di trasformazione, dagli anni sessanta in poi – ha detto – in queste pagine ritroviamo la nostra vita, la povertà di allora, la vita delle donne, il coraggio, perché non è facile scrivere quel che ha scritto».
Anche per Alberta De Simone, il pomeriggio dell’otto marzo trascorso a Sperone è stato di grandi emozione, soprattutto per l’ abbraccio con i suoi amici, con il sindaco Alaia, famiglia a cui è legata per le tante condivisioni politiche e di vita.
E poi il libro, quell’Insolito inverno, quello della pandemia, delle immagini dell’orrore, della condizione di isolamento, e ancora la paura di contrarre la malattia. «In quel tempo presente che richiamava il tempo passato – ha detto l’autrice – ho cominciato a scrivere, senza pensare di pubblicare un libro. E’ stata una mia amica a spingermi, anche con una certa insistenza – Quante cose sono accadute durante il lockdown, cose gravi. Vedere le scuole chiuse è stata una coltellata inferta all’infanzia: la Dad, sistema barbarico, che nega l’uguaglianza, che è invece la missione propria della scuola».
E’ uno dei punti tracciati nel suo intervento, nel quale consegna la sua storia di donna nella vita e nella politica. Quella che, conclude, «ho lasciato, e non intendo tornarci».
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