Grottaminarda. Due anni e mezzo di sofferenze, di gente che non c’ è piu’. Ma la storia del Covid 19, è stata scritta anche da persone, i medici, il personale sanitario, che” andavano a combattere a mani nude”. Prima che arrivassero i vaccini. Di questo si è parlato, ieri sera, alla presentazione di “Cronache dalla pandemia”, editore La Bussola, un libro scritto dal giornalista Rai Daniele Morgera, ospitato nella sala” Thomas Menino” di palazzo Portoghesi.
L’iniziativa, a cura dell’, con il patrocinio del Comune di Grottaminarda, ha visto un interessante dibattito sui diversi aspetti sociali di un virus che irrompendo nella storia ha cambiato la vita di tutti.
“Un libro utile perché ci invita a tenere a mente quello che è accaduto tra storia e storie. Un invito alla memoria di qualcosa che abbiamo vissuto drammaticamente ma che stiamo dimenticando troppo in fretta. Un documento storico espressione di grande giornalismo”. Così ha detto, nel suo intervento, il Presidente di Biogem, Ortensio Zecchino, chiamato a concludere la presentazione.
In apertura il benvenuto da parte del Sindaco di Grottaminarda, Marcantonio Spera che si è detto felice di ospitare un’iniziativa di tale levatura culturale e sociale ed ha introdotto il tema del “disorientamento” quale sentimento generale provocato dal Covid.
“Cronache della Pandemia” è un reportage approfondito dell’emergenza sanitaria che porta alla luce manchevolezze nella gestione emergenziale ma anche slanci di umanità in particolare tra le corsie degli ospedali. Particolarmente interessanti le 8 interviste a personalità della comunità scientifica, come il premio Nobel Giorgio Parisi.
Alla fine del libro anche una sorta di agenda con le date dei fatti più importanti tra paziente zero, lockdown, approvazione del vaccino, l’obbligo della mascherina e così via. Dice l’autore del libro:” Il mondo dell’informazione, all’inizio, ha avuto un compito difficilissimo, quando tutto era in divenire ha dovuto comporre un mosaico spesso informando anche in maniera non corretta”.
Morgera, che seguiva tutto quello che accadeva dai microfoni di Radio Rai, ha visto e sentito” la sufficienza dei singoli ma anche una dimensione collettiva di un evento che ha segnato, profondamente, le coscienze di tutti”. Ma anche informare, nonostante sia stato difficile, alla fine “ha contribuito alla rinascita e al superamento dell’emergenza sanitaria “. Un capitolo a parte per i no vax.
“Non c’è dubbio- sottolinea Daniele Morgera- che i vaccini siano stati l’arma vincente che hanno messo una fine sostanziale alla pandemia “. E proprio nel suo libro racconta di Giovanni, un pasticciere napoletano, convinto no vax che però è stato contagiato, passando alcuni mesi tra la vita e la morte, capendo poi, come egli stato ha detto al giornalista, che” avevo una convinzione frutto dell’ignoranza”.
Il ruolo dei medici, per il giornalista Rai,” è stato,fondamentale. Sono stati messi a dura prova. Perché avevano davanti un nemico nuovo e dovevano trovare una soluzione nuova. La macchina della ricerca, in tutto il mondo, è stata determinante. E prodigiosa”. Dopo tre anni continua Morgera, “ci troviamo davanti ad un panorama totalmente nuovo. La lezione che dovrebbe lasciarci, il Covid 19, è di avere comportamenti virtuosi da seguire in futuro. Speriamo di ricordare questa piaga solo nei libri di storia”. “Cronache dalla pandemia” “restituisce la sofferenza di quello che abbiamo passato ma anche la speranza che ha accompagnato la lotta al Covid”.
E si sofferma a parlare del nostro Paese.” Che è stato tra quelli che ha saputo attraversare il guado,con forza d’animo e capacità di mettersi in discussione. Abbiamo dimostrato di avere una coscienza civile importante. Lo dimostra il fatto che abbiamo raggiunto il novanta per cento di vaccinazioni fatte. Il nostro Paese- conclude Morgera- quando deve affrontare prove dure ce la fa”.
Tra i relatori anche il Professor Nicola Prebenna, il Presidente dell’Associazione “Orizzonti Popolari”, Sergio De Piano, ed il socio fondatore dell’Associazione responsabile del Dipartimento tecnico-scientifico Giancarlo Blasi.
Giancarlo Vitale
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