L’Agenzia delle Entrate di Avellino il 27 aprile del 2018 ha deferito Walter Taccone in qualità di Rappresentante legale della società Unione Sportiva Avellino 1912 srl perché avrebbe omesso nella sua qualità il versamento dell’ IVA, in particolare l’acconto relativo al periodo di imposta successivo a quello del 2017. Inoltre avrebbe pagato solo due rate del piano di rateizzazione composto da 20 rate per un importo di 55000 euro da versare trimestralmente, tanto che i relativi importi erano finiti in una cartella dell’ ex Equitalia per un milione e duecentosettantatremila euro. Complesse e articolate sono le attività e le contestazioni relative alle fatture per operazioni inesistenti emesse dalle società collegate all’ US Avellino, per la Procura si tratta solo di un modo per evadere le imposte. Per il Gip, dall’esame degli atti emerge con sufficiente chiarezza la sussistenza del fumus dei delitti in contestazione, quelli cioè relativi alla emissione e all’uso di false fatturazioni, che coinvolge la posizione di numerosi altri soggetti. Le conclusioni del consulente della Procura e dei militari delle Fiamme Gialle, il Nucleo Pef che ha ascoltato soci e dipendenti delle varie attività che avevano emesso fatture per l’Us Avellino “risultano coerenti con l’intero quadro indiziario rappresentato dalle emergenze documentari, dalle dichiarazioni rese dai soggetti coinvolti. dall’analisi attenta degli avvicendamenti nelle società e dalla valutazione della congruità delle convenzioni stipulate tra parti anche in rapporto alle qualifiche di soggetti asseritamente fornitori delle prestazioni informatiche e dei costi sostenuti per tali prestazioni. La conclusione è che l’Us Avellino 1912 srl abbia contabilizzato fatture di acquisto relative a prestazioni a carattere tecnico/informatico da ritenersi afferenti ad operazioni inesistenti, emesse da tre società tra loro collegate sia per avere la medesima sede i soggetti e segnatamente si tratta della Irpiniatecnolife 2013, della Lps e della Mabevi Srl “.
Post Views:
66