Negli anni del primo dopoguerra un reduce che vive di espedienti, Domenico Rocchetti (Vittorio Gassman), incontra un suo capitano che lo invita ad aderire al movimento fascista. Durante uno scontro con dei contadini Rocchetti si imbatte con un suo ex commilitone: Umberto Gavazza (Ugo Tognazzi). Quest’ultimo, bracciante umile e senza terra, cattolico e mansueto, si mostra inizialmente diffidente nel seguire l’ex compagno in quella nuova avventura ma la promessa di un pezzo di terra basta a convincere anche lui. Dopo aver partecipato a numerorse”azioni punitive”, anche Rocchetti e Gavazza si preparano alla Marcia su Roma.
Gavazza e Rocchetti simboleggiano le fasce sociali più disagiate, disoccupati, uomini senza famiglia o dimora, reduci delusi e frustati da una patria che non ha riconosciuto il loro sacrificio nella Grande Guerra, sono loro a vedere nell’esperienza fascista un’opportunità per sbarcare il lunario e tornare finalmente ad essere qualcuno. Al tempo stesso si fanno espressione di pregi e difetti dell’italiano medio: pigro,furbo e un po’ vile il personaggio di Gassman, onesto, umile e buono quello di Tognazzi, entrambo restii alla violenza e un po’ vigliacchi. Ma pur nella loro imperfezione i due protagonisti non potranno accettare a lungo i metodi sempre più inquietanti del movimento
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