ecco le app bodyguard salvavita

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In caso di pericolo basta scuotere il cellulare o toccare lo schermo per lanciare la richiesta di aiuto. Ma i servizi in tua difesa non si fermano qui

di Stefania Di Pietro

Violenza domestica e stalking: arrivano le nuove app salva vita al servizio delle donne. Basta scuotere il cellulare o lanciare un messaggio vocale per far partire una chiamata di emergenza localizzata con tanto di funzione anti smascheramento: l’aggressore non farà caso alla richiesta d’aiuto digitale. Ma le applicazioni rosa diventano anche “amiche virtuali” che dispensano buoni consigli per le situazioni ad alto rischio, associate ad un videodiario segreto come prova tangibile delle violenze subite.

Ecco le app per la tua sicurezza.


Stop alla violenza domestica

“La bellezza di essere sensibili #ConLeDonneXLeDonne” è lo slogan utilizzato dall’associazione Donne in Rete contro la violenza, in collaborazione con l’Eau Thermale Avène dei Laboratoires Pierre Fabre. È stata chiamata D.I.Re ed è un’app completamente gratuita che aumenta la consapevolezza femminile sulle violenze domestiche, non sempre facilmente denunciabili, mettendo in contatto la vittima con il Centro Antiviolenza più vicino al proprio territorio, attraverso il numero ufficiale (1522). Dopo la registrazione, il sistema fornirà anche un’agenda virtuale per annotare quotidianamente episodi e comportamenti non corretti del proprio partner, così da rendere più semplice l’eventuale ricostruzione dei fatti. Inoltre, un test di conoscenza tematica insegnerà a riconoscere atteggiamenti ad alto rischio, come stalking e disturbo borderline della personalità.


Con un click parte l’allarme

Dall’idea dell’azienda italiana Kulta, l’app Siamo Sicure è un sistema di sicurezza semplice e intuitivo grazie a un quadrante con quattro macro tasti colorati dotati di precise funzionalità. Cliccando sul rosso, un effetto sonoro spiazza l’aggressore e attira l’attenzione dei passanti. Il tasto arancione invia un sms di aiuto a più destinatari indicando la propria posizione, mentre l’azzurro fa partire una chiamata predefinita, poiché in situazioni drammatiche è davvero complicato trovare un numero in rubrica o ricordarlo a memoria. Con la funzione “decalogo” ci si focalizza sulla prevenzione, grazie ad un sostegno psicologico adeguato che insegna a non sottovalutare piccole violenze sporadiche che possono amplificarsi nel tempo. L’app ha ricevuto l’appoggio del Telefono rosa e numerosi patrocini, tra i quali Firenze, Genova, Trieste, Legnano e Rho.

La guardia del corpo virtuale

Rivolto alle donne che tornano tardi dal lavoro e si trovano spesso da sole per strada, il dispositivo SecurWoman 2.0, realizzato dall’azienda italiana Arxit, è il primo bodyguard virtuale presente in commercio. Attivando il mode Sentinella, sarà sufficiente scuotere lo smartphone per allertare un operatore di SecurWoman, che richiamerà l’utente per accertarsi della situazione e se non riceverà una risposta entro 50 secondi, inoltrerà la chiamata al 112. La modalità Sport per attività all’aria aperta include anche la funzione “strappa e allerta”, che avvisa i soccorsi quando vengono scollegate violentemente le cuffie, mentre con la Segnalazione Network è possibile avvisare i propri contatti rintracciabili nel raggio di 200 metri in caso dell’avvicinarsi di persone sospette. SecurWoman è disponibile per Android e iPhone, al costo contenuto di € 2.99 al mese.

Per difendersi dagli approcci insistenti

Contro i molestatori incalliti arriva BSafe dall’idea di Silje Vallestad, una donna norvegese, priva di particolari competenze tecnologiche, ma fortemente decisa a difendere le donne da ogni forma di abuso. In presenza di pericolo, un tocco rapido sul quadrante fa partire contemporaneamente una sirena assordante e una serie di sms e telefonate agli amici in rubrica, segnalando anche la propria posizione via GPS. La funzione SOS avvia una registrazione audio-video in real time, tramite live streaming, per allertare in diretta le Forze dell’ordine, mentre attivando Fake call si potrà far squillare il proprio cellulare per ricevere una finta telefonata, nel caso in cui ci si trovi a disagio o si volesse semplicemente allontanare un disturbatore troppo assillante.

Chiede aiuto se tu non puoi farlo

Nei casi estremi in cui l’aggressore blocchi la sua vittima, impedendole di usare il cellulare, l’app Diana potrebbe essere un valido supporto. Progettata a Catania dall’ingegnere informatico Natasha Puglisi, il sistema consente di avvisare i contatti senza neppure prendere in mano il telefono: al comando vocale “Vai Diana, lancia il segnale”, l’app invierà una serie di sms con orario esatto e posizione. Al tempo stesso, verrà avviata una registrazione sonora di 5 minuti, recuperabile anche in un secondo momento, per dare prova di quanto sia accaduto. Inoltre, per affrontare nel miglior modo possibile i casi di ipercontrollo del cellulare da parte del partner, si potrà camuffare l’icona dell’app, facendola apparire come una calcolatrice. Al momento, Diana è stata presentata sulle principali App Store ed è in attesa di essere accolta.

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