All’appuntamento di stamane a Palazzo di Città, incontro interlocutorio con l’assessore Giacobbe: venerdì mattina c’è il bis alla presenza di Festa
“Abbiamo spiegato, con progetti alla mano, che giocare al PalaDelMauro non è per nulla impossibile. Abbiamo sottoposto all’assessore Giacobbe il nostro progetto di restyling che sarà a spese della Sandro Abate. Occorrono al massimo 3-4 settimane di lavoro. Non sarà inficiata la capienza, non dovranno essere fatte modifiche strutturali al Palazzetto. Solo pochi interventi per allungare il parquet e permettere a questa squadra di Serie A di giocare davanti al pubblico della propria città”. Al termine dell’incontro in gran segreto a Palazzo di Città, l’architetto Vincenzo Maria Genovese, appare ottimista. “L’assessore ci ha ascoltato in un clima di grande serenità. Siamo consapevoli che il tempo è tiranno e che entro poche settimane dobbiamo uscirne con la convinzione di poter indicare il DelMauro come sede per le gare interne della prossima stagione che con ogni probabilità comincerà tra fine settembre ed ottobre. Il tempo c’è per recuperare. Vediamo venerdì cosa accadrà. Ci siamo lasciati con un nuovo appuntamento a cui presenzierà anche il primo cittadino. Sono ottimista per indole. Di certo venerdì sarà il giorno decisivo”.
Si apre uno spiraglio quindi. Resta solo da capire la volontà del primo cittadino che in una telefonata all’imprenditore Massimo Abate, nella giornata di ieri, ha preannunciato la convocazione in Comune per discutere definitivamente della questione Sandro Abate. Di certo, l’incontro di oggi è servito da apripista per chiarire gli aspetti tecnici illustrati dall’architetto del Gruppo Abate all’assessore Giacobbe. Pochi interventi invasivi, posizionamento pratico dei tabelloni oggi ancorati a terra, allungamento di pochi metri del parquet. Il tutto a spese del sodalizio avellinese.
Appuntamento a venerdì mattina quindi. Sarà il giorno decisivo per capire se, da parte del sindaco, c’è la chiara volontà di riportare la Sandro Abate a casa o “costringerla” all’ennesimo esilio in terra napoletana.