Rilanciare la centralità della famiglia

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Il consiglio dei ministri della scorsa settimana ha approvato il disegno di legge delega sul family Act a sostegno delle famiglie esistenti e future.E’ un provvedimento legislativo, atteso da oltre vent,anni,per rilanciare, promuovere e sostenere la centralita’ della famiglia all’interno del tessuto sociale della nostra comunita’ nazionale attualmente non poco sconnesso.E’ stata una proposta della ministra della famiglia Bonetti nell’intento di delinare e concretizzare un progetto organico sulla complessa e trascurata materia. A tal fine c’è bisogno di una maggioranza parlamenare ampia per raggiungere gli obiettvi di sviluppo demografico e il sostanziale cambiamento degli stili di vita e di lavoro dei genitori, attualmente demotivati per costruire una famiglia con figli, come sempre è avvenuto e avviene in realta’ socioeconomiche diverse dalla nostra.Va, frattanto, sottolineato che qualsiasi riforma del sistema famiglia, anche la piu’ articolata, non basta senon è accompagnata da un vera rivoluzione culturale e sociale che restituisce alla famiglia le sue grandi potenzialita nell’alternarsi fisiologico delle generazione, per evitare gli attuali squilibri economici, sociali e demografici. E’ una rivoluzione culturale che dovra’ interessare il mondo delle imprese, del credito, della miriade degli interventi di politiche sociali, della suola, della parroccnhie, delle realta’ associative e socioculturali presnti sul territorio.Sul frone della ricerca sociale sulrle problemtiche familiari va ricordata una recente indagine, realizztaper il ministero della Famiglia,condotta da Istituto Toniolo e Ipsos,che ha evienziato l’attuale insicurezza delle giovani coppie nel contrarre matrimonio, coppie che in Italia sono presenti in percentuale doppia rispetto alla Francia, Germania, Spagna e Gran Bretagna.La futura famiglia, pertanto,ha bisogno di momenti di crescita anche culturale dei genitori, per riscoprire la grande e indispensabile dignita degli stessi. Bisogna concretamente ed efficacemente accompagnate il percorso formativo dei genitori, non sempre attrezzati per sostenere questo delicato percorso. Un postulato sempre valido di pedagogia sociale sostiene che la famiglia è la prima scuola di formazione non solo per ragioni temporali.le grandi battaglie ideologiche degli anni ottanta per la difesa della famiglia non hanno contribuito alla concreta promozione della cultura familiare proprio perché tentarono di calare dall’alto una mobilitazione civile Attualmente il rishio è ancora presente all’interno del dibattito sulle politiche familiari,perché si puo’ ripetere lo stesso errore.Ecco perché i provvedimenti legislativi in fase di approvazione non possono trasurare l’ipotesi di momenti formativi nei luoghi di lavoro a favore dei genitori interessati.Nuovi asili nido,assegni unici universali congedi parentali: sono sostegni certamenti utili.,ma non vada trascurata la formazione dei genitori per la costituzine di famiglie, vere ed a ttive cellule un tessuto sociale nuovo e responsabile.

di Gerardo salvatore


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