Processo Aste ok, nuova udienza stamattina, per il processo nato dall’inchiesta “Aste ok” del Nucleo Investigativo dei Carabinieri di Avellino e il Nucleo Pef delle Fiamme Gialle di Napoli che hanno indagato su questo nuovo filone d’illeciti che vede protagonista il Clan Partenio.
Dinanzi al collegio presieduto dal presidente Melone, a latere Vincenza Cozzino e Gilda Zarrella è continuato l’esame del luogotenente del Nucleo Investigativo dei Carabinieri di Avellino, che – rispondendo a pmJohn Woodcock – ha proseguito nell’illustrare il contenuto di diverse procedure investigative.
L’avvocato Carlo Taormina, difensore di fiducia di Gianluca Formisano – nel corso dell’udienza – è intervenuto con forza nel corso dell’escussione per incalzare il militare relativamente ad alcune informazioni riferite da quest’ultimo in merito a una specifica intercettazione con protagonisti Barone Antonio e Formisano Gianluca. Il penalista, nel dettaglio, ha chiesto mirate precisazioni, affermando che il teste ha detto il falso. Una affermazione che, ovviamente, ha scatenato tensioni in aula; in particolare tra il difensore di Formisano, il collegio giudicante e il Pm Woodcock. Per quest’ultimo, Taormina affermava furente: “Mi auguro che il Pm faccia il suo dovere!”.
“Oggi sono tornato sul luogo del delitto, il Tribunale di Avellino, dove il diritto di difesa del bandito Formisano, perseguitato dalla magistratura per aver scambiato la sua posizione di imprenditore estorto in estorsore, è stato soppresso nella precedente udienza perché non rinviata nonostante il mio impedimento a Messina per un duplice omicidio”, afferma l’avvocato Carlo Taormina. “Oggi un altro accadimento per il quale sarò costretto a denunziare un esponente delle forze dell’ordine che ha dichiarato il falso nei confronti di Formisano accusandolo di essersi spartito con i criminali una somma indicandola come frutto di un’asta truccata contrariamente al vero. Contestatogli di aver detto il falso, l’esponente delle forze dell’ordine ha confermato il falso. Ho invitato il tribunale a trasmettere gli atti della Procura di Avellino perché proceda per la falsa testimonianza”.
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