L’Ic Margherita-Da Vinci ricorda Eros Bruno, l’auditorium dell’istituto da oggi porterà il suo nome

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Un riferimento per l’intera comunità scolastica, con il suo sorriso, la sua capacità di essere sempre al servizio di colleghi e studenti e le sue competenze fuori dal comune. Sono cariche di emozione le testimonianze che risuonano nell’auditorium dell’Istituto comprensivo Regina Margherita da Vinci, da oggi intitolato al professore Eros Bruno. A rendergli omaggio la dirigente titolare Fiorella Pagliuca, la dirigente reggente Paola Gianfelice, l’assessore all’istruzione del Comune di Avellino Giuseppe Giacobbe, studenti e docenti e il parroco del Duomo don Enzo De Stefano. Non trattengono le lacrime gli studenti delle classi terze che avevano condiviso con il professore Bruno il loro percorso all’interno della scuola. A partecipare alla cerimonia la moglie Linda e la figlia diciassettenne Ludovica.

E’ la dirigente Pagliuca a ricordare il legame di amicizia e stima con Eros Bruno, fiore all’occhiello del corpo docente. Numerosi gli incarichi da lui ricoperti nell’istituto, da quello di animatore digitale a quello di referente sicurezza. “Decisivo è stato il suo contributo – ha spiegato – nel periodo del Covid, svolgendo una funzione di raccordo con l’amministrazione comunale in un momento in cui era necessario potenziare le risorse tecnologiche dell’istituto, riuscendo sempre a trasmettere sicurezza e serenità ai suoi collaboratori. Nella sua sorridente, lucida e avvertita sensibilità umana e professionale, il professore Bruno è stato un forte, saldo, generoso, speciale compagno  nel cammino della nostra comunità scolastica. Un amico che sapeva donare e dare significato ai valori dell’esserci nella famiglia, nella scuola e nella comunità. La Leonardo da Vinci…la scuola della sua storia, dei suoi affetti, della sua vita professionale serberà con orgoglio,  affetto e riconoscenza il percorso realizzato insieme al nostro prof Eros”

“La tua leggerezza e il tuo sorriso ci accompagneranno per sempre, grazie dell’eredità morale e spirituale che ci hai lasciato. Non avremmo mai voluto essere qui oggi” ripetono i ragazzi nei messaggi scritti per il loro prof.

Ad emergere dai ricordi l’umanità, l’attenzione agli altri, la capacità di motivare gli allievi mentre partono le note di “Guerriero” di Mengono

Poi sono le parole della figlia Ludovica a risuonare nell’auditorium “Leggere sui vostri volti l’emozione di voi ragazzi e di colleghi di mio padre restituisce il senso del bene che gli volevano tutti ed è per noi il dono più bello. Riusciva a trasmettere la sua gioia di vivere a chiunque fosse al suo fianco, dava forza a sè stesso e a chi gli stava vicino”

Giacobbe ricorda le sue qualità umane e professionali, a partire dal contributo che aveva offerto alla giunta Di Nunno, collaborando a numerosi progetti di riqualificazione urbana fino alla capacità di riunire le qualità che dovrebbe avere un docente.

Un legame forte, quello con la scuola media Da Vinci, lì aveva studiato Eros e di quella scuola, suo padre era stato vicepreside. Tre anni fa era arrivato lì come docente dalla scuola di San Tommaso conquistando la stima e l’affetto di colleghi e studenti.


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