Valle Ufita. Industria Italiana Autobus può diventare il simbolo della ripresa e dello sviluppo di quest’area. E di una intera provincia. Sempre che venga visto, lo stabilimento flumerese, come la forza trainante del sistema industriale di queste zone. Occasione è il recente protocollo d’intesa siglato tra il Mimit, dove tra l’altro dopodomani ci sarà il sit in di protesta di otto ore dei sindacati e delle tute blu di valle Ufita, ed Invitalia, l’agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’ impresa. Un accordo che durerà tre anni. Attraverso le analisi utili a decifrare un nuovo modello di politiche industriali, entro la prima metà dell’anno prossimo, si cercherà di dare una nuova visione strategica al” made in Italy 2030″. Lo studio dei tradizionali settori di forza del sistema produttivo italiano, le ricerche nel mondo della tecnologia, ambientale e geoeconomico in corso. Un lavoro in cui si integrano le competenze di Invitalia con la visione di una nuova politica industriale italiana che sta portando avanti il ministero del Made in Italy, attingendo alle comuni database dello stesso dicastero di Adolfo Urso e dell’Agenzia. In modo che siano fatte valutazioni d’impatto delle politiche pubbliche e degli incentivi. Entrambi i firmatari del protocollo di intesa hanno un punto di partenza: l’analisi dei fabbisogni del sistema industriale italiano e dei suoi punti di forza e di debolezza, fino ad elaborare politiche industriali settoriali basate sulla identificazione dei comparti strategici, sull’ ammodernamento delle filiere. Ma anche, allo stesso tempo, sul ripensamento del ruolo di sostegno, dello Stato, alle imprese. Che posto occupa IIA in questo studio? Si terrà conto del fatto che, quella di valle Ufita, è l’ unica fabbrica, strategica, in cui si costruiscono autobus. Necessita, dunque, un intervento definitivo, e immediato, perché di tempo a disposizione per salvare Industria Italiana Autobus non ne è rimasto tanto.
Giancarlo Vitale
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