Us Avellino, sfida alla Ternana con vista sul futuro: i playoff banco di prova per tutti – IL CIRIACO

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L’Avellino conosce finalmente il suo avversario per i playoff. Sabato sera nella finale di Coppa Italia tra Juventus U23 e Ternana a spuntarla sono stati i bianconeri per 2-1 (QUI I DETTAGLI). Ciò vuol dire che i lupi giocheranno il 1 luglio proprio contro la Ternana.

I rossoverdi hanno giocato con impegno la finale di Coppa, nonostante sia stato lo stesso presidente della Ternana, Stefano Bandecchi, ad affermare prima della sfida: “Non ci interessa della finale, se dovessimo vincere ho già comunicato che non ci saranno festeggiamenti. Voglio provare a giocarmi seriamente i playoff”.

Dunque la squadra allenata da mister Gallo giocherà col sangue agli occhi la sfida di mercoledì contro l’Us Avellino. I rossoverdi quest’anno hanno concluso la stagione, interrotta causa coronavirus, al 5 posto con 65 punti, con 38 gol realizzati e appena 29 subiti (quinta miglior difesa del campionato).

L’ultima partita disputata prima del lockdown per gli umbri fu proprio la sfida a porte chiuse al Partenio contro l’Avellino, dove i lupi si imposero per 2-0 grazie ai gol di Diego Albadoro e Alessandro Di Paolantonio. Lupi che si imposero anche all’andata, di misura, grazie ad un bel gol di testa di Gabriel Charpentier su assist di Claudiu Micovschi.

I playoff saranno un crocevia importante: non tanto per le ambizioni societarie, che rimangono intatte e che puntano ad avere un Avellino sempre più in alto sotto tutti i punti di vista, bensì per chi è in cerca di conferme.

I calciatori, ad esempio: sarebbero già partiti discorsi con diversi di loro per far sì che possano rimanere anche la prossima stagione in biancoverde. Alcuni, soprattutto quelli in prestito come Micovschi e Charpentier, richiesti già da grandi club, non rivestiranno la maglia biancoverde. Difficili anche le permanenze di Morero e Alfageme, ormai a fine carriera, mentre si proveranno a trattenere due dei capisaldi della squadra: Di Paolantonio (contratto in scadenza, iniziati già i discorsi col procuratore Federico Andrenacci) e Parisi. Per quanto riguarda quest’ultimo, il suo contratto verrà probabilmente rinnovato nonostante sia già di proprietà bianoverde, per due motivi: provare a blindare il calciatore e, in caso di cessione, avere sia società che giocatore maggior forza contrattuale in sede di trattativa. Per tutti gli altri, dunque, i playoff saranno una vetrina importantissima in ottica permanenza.

Quindi banco di prova per i calciatori, ma lo sarà  anche per chi fino ad ora ha fatto benissimo, ovvero mister Ezio Capuano. Il tecnico biancoverde, secondo quanto raccolto, sarebbe stato messo in discussione dalla proprietà targata D’Agostino. Sia chiaro, il motivo non è tecnico: da quel punto di vista la società sa bene che per la categoria è difficile trovare allenatori del valore di Capuano. Le incomprensioni, però, sono sul modo di esporsi dell’allenatore di Pescopagano.

Uscite simpatiche ma poco eleganti, un modo di fare un po’ troppo esuberante per una famiglia, come quella D’Agostino, che ha costruito nel corso degli anni un’immagine rigorosa e rispettabile sua e del Gruppo. Il modo di fare estroverso di Capuano, dunque, non sarebbe particolarmente apprezzato. Diversi i dissapori in questi mesi in questo senso.

Valutazioni in corso, molto ovviamente dipenderà anche da come verranno gestiti i playoff: la famiglia D’Agostino, infatti, non ha potuto toccare con mano fino ad ora il lavoro dello staff tecnico, poiché dal loro arrivo l’Avellino ha disputato soltanto due partite. Playoff che il tecnico campano disputerà con tantissima voglia nonostante gli sfavori del pronostico, perché è il suo modus operndi, oltre al fatto che questi sono i primi playoff a cui prende parte in carriera. Oltre a ciò, ovviamente, va da sé che Capuano (che è forte anche di un contratto che lo lega ai lupi fino al 2021 con opzione per estendere l’accordo fino al 2022, firmato durante la parentesi targata Izzo-Circelli con Aniello Martone direttore) potrebbe andar via a fronte dell’arrivo di un tecnico di almeno pari livello, altrimenti la società potrebbe anche decidere di proseguire con lui provando a smussare alcuni lati del suo carattere.



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