Approvato all’unanimità dei presenti, il bilancio consuntivo 2019 del Consorzio Asi di Avellino chiude con un passivo di 368.471 euro, in lieve aumento rispetto ai 323.440 euro del 2018. Il debito complessivo dell’Asi resta “solo” si legge nella relazione allegata al bilancio, di 5.358.359.
E’ l’ultimo documento contabile approvato dal consiglio direttivo presieduto da Vincenzo Sirignano, il cui mandato scadrà a maggio 2021, prima della approvazione del consuntivo 2020, una sorta di report di fine mandato. “Il bilancio è in trend con quello dello scorso anno e decisamente migliore rispetto a quelli degli anni passati. La nostra azione è stata finalizzata al recupero del deficit non solo della gestione annuale ma anche del debito pregresso” ha sottolineato il presidente che ai soci ha evidenziato le maggiori difficoltà per il ripercuotersi su questo consiglio direttivo di alcune situazioni pregresse come i 200mila euro da pagare nell’ambito del contenzioso Isochimica “resta ancora un mistero” e le criticità nella gestione delle società partecipate ad iniziare dall’ Asidep, ex Cgs, già sottoposto a proceduta fallimentare il cui 49% è stato messo in vendita a 2.750.000 euro con un bando sotto la supervisione del commissario liquidatore.
Asidep nei mesi scorsi ha riscontrato l’interesse della Provincia di Avellino attraverso la partecipata Irpiniambiente “un interesse che ci trova d’accordo ma bisogna tener presente delle procedure in atto. C’è un bando sotto il controllo del tribunale che scade il prossimo 14 Luglio e non può essere ritirato” ha sottolineato Sirignano ritornando sui suoi passi avendo in passato anche paventato la possibilità di una revoca. Irpiniambiente si è mossa per blindare la partecipazione pubblica nella società che si occupa di depurazione industriale, ma non ha i requisiti per partecipare al bando e quindi aveva provato la strada istituzionale diretta con il consorzio di cui fa parte la Provincia. “L’Asidep ha chiuso il bilancio con circa 200mila euro di perdite nel 2019, non è un cattivo risultato – ha continuato Sirignano parlando all’assemblea – ma se non troviamo un acquirente potrà costarci tra i 4 ed i 5 milioni di euro (di cui 2.750.000 al tribunale fallimentare, ndr). Impegno economico a cui non potremmo far fronte. Auguriamoci che con il bando o alla scadenza delle procedure si trovi un acquirente”.
Diametralmente opposto il discorso per l’Asi-Dev, la società a partecipazione pubblico-privata nata per la gestione della discarica di Difesa Grande, in utile in tutti questi anni ma che si appresta fisiologicamente ad andare in difficoltà con la conclusione della bonifica e la gestione post mortem. “Il monitoraggio della discarica ha solo costi ed alcun ricavo a cui si farà fronte con gli utili accumulati. Bisogna attuare una modifica statutaria per nominare un amministratore unico, una persona che conosca la storia dell’Asi-Dev”.
Sul futuro delle aree industriali irpine, la mission dell’Asi, Sirignano si dice preoccupato “il Covid è stata una mazzata forte per le attività produttive e quindi per gli enti che devono gestirle. C’è bisogno di una spinta forte perché nei prossimi mesi la situazione potrà soltanto peggiorare. Le aziende sono a corto di commesse avranno difficoltà a dare continuità. Vanno bene le Zes, un dato già acquisito, ma abbiamo bisogno del sostegno delle istituzioni”. Prima della pandemia in Irpinia erano stati assegnati 12 capannoni industriali, 22 lotti di terreno “c’era un fermento imprenditoriale, interesse ad investire. Una società tedesca aveva investito nell’area industriale di Nusco in sinergia con Sirpress. Oggi è tutto condizionato da quello che è accaduto e da quanto accadrà dopo. Non abbiamo la soluzione, ma stiamo ponendo un problema da affrontare tempestivamente”.
Ha partecipato all’assemblea pur senza averne diritto e quindi non ha votato il sindaco di Avellino Gianluca Festa. Una presenza, la sua, che vuole testimoniare le attenzioni del Comune di Avellino sull’ente in attesa di rientrare in qualità di socio. «La zona Asi di Pianodardine, per più della metà del territorio, ricade nel perimetro della città di Avellino quindi, di fatto, abbiamo una zona dalla quale non possiamo essere esclusi nelle scelte strategiche», spiega Festa, ma prima di ufficializzare il rientro servirà il parere dei revisori dei conti del Comune sulla bontà economica dell’operazione. «Bisogna aspettare il loro giudizio rispetto alla volontà espressa dall’amministrazione – spiega Festa. Ci stiamo lavorando ed è importante che il Comune capoluogo sia sempre presente in questi appuntamenti». Con l’approvazione di questo bilancio da parte dell’Asi, la strada per il rientro potrebbe rivelarsi in discesa perché. Se i revisori dovessero appurare che i conti sono in ordine, potrebbero dare il via libera al ritorno nell’Asi. «Innanzitutto era fondamentale che fossimo presenti oggi, per far comprendere che seguiamo le vicende – sottolinea il sindaco. Ricordiamo che è in fase di redazione il piano regolatore dell’Asi e, devo dire, che il presidente Sirignano tiene sempre alla nostra presenza e al nostro giudizio. Alla luce di questo bilancio consuntivo faremo un passaggio con i revisori dei conti e con l’auspicio che possa arrivare anche da parte loro il via libera».