Al momento d’oro dell’Avellino – 3 vittorie consecutive tra campionato e Coppa, entusiasmo a mille – si è aggiunto ieri sera un elemento da tempo atteso, il ritorno al gol di Michele Marconi.
Dopo 218 giorni, il numero 31 ha interrotto il digiuno con una rete preziosissima per il lupo e per Pazienza, che ora aggiunge un’ulteriore freccia velenosa al suo arco.
Il sigillo del “Pinto” assume dunque per Marconi un valore aggiuntivo, che ha in sé il sapore della rinascita. Una rinascita dovuta interamente alla… testa.
Marconi, la specialità della casa
Dopo appena 2’ dal suo ingresso in campo, in un momento delicato della sfida, Marconi ha fatto centro fiondandosi con rabbia e decisione su un assai invitante cross di Tito. Lo ha fatto di testa, appunto, ritrovando la gioia del gol con quella che è la specialità della casa.
Delle 115 reti realizzate in carriera – quella di ieri è stata inoltre la centesima in campionato da professionista – ben 26 sono arrivate infatti con un colpo di testa, fondamentale nel quale l’attaccante biancoverde eccelle sin dagli inizi del suo percorso calcistico.
Un aspetto già evidenziato a più riprese anche ad Avellino, malgrado le difficoltà di questi primi 10 mesi. Dei 5 gol messi a segno con i lupi, 4 sono appunto arrivati di testa. 3 di questi, tra i quali quello di ieri, su assist di Tito, segno di un’evidente intesa tra i due.
Questione di testa
Al di là delle statistiche e del significato letterale del gol, è inevitabile che un gol di testa – dopo una lunga crisi – assuma anche un valore metaforico. La rete della rinascita mette in luce infatti la forza mentale del ragazzo, bravo a non mollare nonostante la situazione complicata e la perdita della titolarità nelle ultime gare.
Come sottolineato da mister Pazienza, in questo periodo Marconi ha sempre lavorato al 100%, senza perdersi d’animo e con la voglia di ritrovarsi per il bene suo e dell’Avellino. Verrebbe da dire che il gol (di testa) sia stato quindi la conseguenza di un lavoro (di testa) e della giusta mentalità che l’ex Sudtirol ha saputo abbracciare.
Che sia tutta una questione di testa – di concentrazione, stimoli e fiducia – lo dimostra poi la reazione avuta da Marconi dopo il gol. Una volta liberatosi del peso del digiuno, infatti, l’attaccante biancoverde ha giocato con maggiore leggerezza e consapevolezza, sfiorando addirittura il bis.
Arrivato il gol, il calciatore può avvicinarsi ai prossimi impegni con uno spirito sempre più positivo, rafforzando un attacco già in grande spolvero. Tenendo però ferma la parola chiave: testa, da intendersi ora anche come un obiettivo di classifica.