Scandone compleanno amaro, Melillo: “Poteva andare diversamente ma è mancata la volontà” – IL CIRIACO

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Festeggiamenti in sordina per il compleanno della Scandone. Il 72° anniversario della SS Felice Scandone nata l’ 1 Luglio 1948 è passato quasi inosservato senza celebrazioni di sorta e neanche menzioni istituzionali dopo le vicende societarie ed il ridimensionamento sportivo degli ultimi 12 mesi.

Tra i più pensierosi c’è sicuramente Ciro Melillo, storico dirigente della Scandone e presidente onorario a vita. Lo abbiamo intercettato per chiedergli le sue impressioni sugli accadimenti dell’ultimo anno e le emozioni in occasione del compleanno di quella che sicuramente va considerata come una sua creatura.

L’1 Luglio è un giorno particolare per la Scandone e per i suoi tifosi, ma la ricorrenza sembra essere passata un po’ sotto traccia. Ha avvertito anche lei questa sensazione?

“I fatti dello scorso anno hanno creato grande confusione perché ha diviso in due gli appassionati: da una parte gli Original Fans che hanno sostenuto la causa della matricola e dall’altra chi invece aveva a cuore le sorti della pallacanestro e della Scandone. Sicuramente noto meno attaccamento alla squadra di quanto non ce ne fosse fino a pochi mesi fa”.

In occasione della doppia autoretrocessione lei si era battuto, come sempre, per dare una possibilità in più alla pallacanestro ad Avellino. La sua proposta  è stata ignorata. Cosa non ha funzionato?

“Conosco il sindaco da molti anni, da quando era parte del nostro settore giovanile, e devo dire che non sono contento di quanto ha fatto nell’ultimo anno. Quando le cose si sono messe male ha voluto forzare la mano e sostituirsi ai dirigenti, senza però avere la reale opportunità di rimpiazzare gli interpreti storici del ruolo. Ricordo quando lo scorso anno venni personalmente contattato da importanti figure della Fip che mi proposero la famosa Wild Card. Il loro consiglio fu chiaramente quello di evitare di iscrivere la Scandone data la situazione debitoria e gli imminenti lodi che da lì a poco sarebbero arrivati.  La Wild Card era un riconoscimento verso Avellino e verso 70 anni di attività agonistica ininterrotta. Inoltre nel regolamento Federale c’è un’importante regola che è stata ignorata: la Scandone aveva, ed ha anche oggi, la possibilità di affiliarsi alla federazione senza fare attività agonistica. Il limite di manovra, nel caso in cui si fosse deciso per questa strada, sarebbe stato di due anni. In quel caso la vicenda giudiziaria avrebbe avuto il tempo di risolversi nelle sedi più adeguate e la Scandone avrebbe mantenuto la matricola, i titoli storici e tutti i vantaggi di anzianità che ne derivano. Quella sarebbe stata una buona soluzione per farsi trovare pronti nel momento in cui la Scandone si fosse liberata dei proprio problemi, magari svolgendo un po’ di attività del settore giovanile in questi due anni. Ma credo che questo discorso non trovi d’accordo chi ha gestito la Scandone fino ad oggi”.

La Scandone oggi….

“Stando a quello che diceva qualche giorno fa l’ad. Scalella, è chiaro che possibilità di fare A2 non ce ne sono e che si deve attendere il finale dell’inchiesta Sidigas per poter mettere in vendita la Scandone. L’intenzione a livello dirigenziale mi sembra quella di tenere in vita la squadra, ma ripeto,  fermarla mantenendo l’affiliazione sarebbe stata ed è la soluzione migliore, in modo da evitare un campionato come quello dello scorso anno nel quale la squadra ha fatto molta fatica e la società è stata gestita non al meglio a causa dei tanti problemi che giorno dopo giorno arrivavano. Quando la situazione sarà risolta, noi dirigenti storici o anche qualche nuovo imprenditore, potrebbe pensare di investire nella Scandone e farle riprendere il percorso da dove si era interrotto. Il mio ragionamento è dettato solo dai sentimenti che provo verso la Scandone e dalla voglia di vederla continuare nella sua attività, ma in maniera consona. Inoltre fare una squadra forte che faccia un campionato di vertice in B mi sembra difficile: nel caso, al primo di luglio, ci sarebbe stato bisogno di avere quasi mezza squadra già fatta”.

Cosa pensa della Pallacanestro Avellino?

“So che anche se non dovesse esserci il titolo di A2 allestirebbero comunque il settore giovanile. Sarà una buona cosa per la città e per il movimento sportivo, d’altronde gli imprenditori coinvolti sono quelli che hanno sempre fatto tanto per il basket in città”.



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