scopri come stai dai capelli

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Con il test dei fattori epigenetici S-drive è possibile conoscere il proprio stato di salute analizzando i capelli grazie a uno scanner e all’intelligenza artificiale

di Federica Bosco

Tre o quattro capelli sono sufficienti per rivelare il tuo stato di salute. Sì, hai capito bene, proprio tre o quattro capelli di numero. Tanto basta per un’analisi epigenetica della tua condizione fisica e magari per scoprire il segreto della longevità. A rivelarlo è Giorgio Terziani, visiting professor in discipline del benessere nella Scuola di Alta Formazione in Epigenetica, Biofisica, Nutraceutica e Nutrizione di Villafranca in Lunigiana (Ms) e docente alla Saint George School di Brescia. Recentemente impegnato nel Festival della Longevità, ha messo la sua esperienza al servizio del progetto di studio dei centenari avviato dall’Università di Sassari per spiegare, con il test S-drive, come i fattori epigenetici possono avere rilevanza nella longevità degli abitanti della blue zone della Sardegna.

Cos’è l’epigenetica

Ciascuno di noi ha un bagaglio genetico (Dna) che determina il colore degli occhi e dei capelli e la predisposizione ad alcune malattie. Lo stato di salute, però, non dipende solo dal Dna, ma anche da fattori ambientali in una percentuale che va dal 90 al 98% L’insieme di questi fattori viene detto epigenetica e influenza, con l’alimentazione, lo stato di salute. 

Perché funziona l’analisi del capello

289442Il capello, per quanto possa essere corto o sfibrato, ha un bulbo che non mente. È infatti un potente biomarker in grado di rivelare la nostra reale condizione epigenetica. In che modo? «È molto semplice – spiega Terziani –: su un dispositivo chiamato S-drive simile a uno scanner vengono posti i tre o quattro capelli estratti dal cuoio capelluto con i follicoli. Il campo biologico del follicolo disturberà il campo elettromagnetico, innescando così delle alterazioni. I dati vengono trasmessi in 20 secondi ad Amburgo dove ha sede l’intelligenza artificiale con la tecnologia Cellwellbeng (costruzione della salute della cellula). Il “cervellone” elaborerà quindi in 12 minuti un report di indicatori diviso in nove categorie di benessere con più di 800 fattori individuali».

Cosa dice il bulbo

Il bulbo del capello è indistruttibile ed è in grado di rivelare il livello di antiossidanti, agenti patogeni, acidi grassi essenziali, amminoacidi, vitamine, minerali e ancora quali cibi e additivi alimentari è meglio evitare, quali sfide ambientali si è chiamati ad affrontare e quali interferenze di frequenza possono generarsi.

«Questo sistema è una vera e propria rivoluzione epigenetica», sottolinea Terziani. «In pochi minuti permette di capire quali fattori ambientali (campi elettromagnetici, sostanze chimiche, additivi) possono modificare l’mRNA di ciascuno di noi e di conseguenza la trasmissione agli eredi, anche di seconda, terza e quarta generazione».

Test dei fattori epigenetici alleato della medicina

«Il test dei fattori epigenetici non sostituisce la diagnosi», tiene però a precisare Terziani. «Evidenzia le carenze intracellulari, cosa intossica il nostro corpo e di conseguenza cosa fare per migliorare la salute. Attraverso i biomarker del bulbo è possibile vedere, ad esempio, gli squilibri nel sistema circolatorio e intestinale. Un quadro che può aiutare il medico a capire ciò che danneggia a livello cellulare il paziente e quali esami prescrivergli». 

350 centri per il test S-drive in Italia

In Italia sono 350 i centri autorizzati al test S-drive. Con medici e nutrizionisti abilitati, in grado di indagare e poi ottimizzare la funzionalità della cellula con corretti stili di vita, diete e integratori. Il test S-drive non è previsto dal Sistema Sanitario Nazionale e ha un costo che si aggira intorno ai 150 euro.

«Sarebbe importante portare il test nelle scuole», conclude il docente. «L’attenzione e la consapevolezza dei giovani nell’epigenetica possono essere una grande opportunità per migliorare la salute delle future generazioni».

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