Tra gli spunti lasciati in eredità dalla gara con la Virtus Francavilla vi è certamente la riflessione su come l’Avellino possa alzare il proprio indice di pericolosità contro le cosiddette piccole. Se in trasferta la squadra di Pazienza travolge gli avversari, sfruttando in maniera eccellente gli spazi, in casa, contro difese chiuse e schierate, fare gol diventa più complicato. Lo raccontano le ultime sfide, dalle quali però è possibile anche ricavare la possibile soluzione che può aiutare i lupi.
Difese chiuse, la soluzione
Le gare con Monterosi e Virtus Francavilla – e in parte anche quella con il Cerignola – attestano infatti un dato: l’Avellino è riuscito a scardinare la resistenza delle difese avversarie affidandosi al tridente offensivo.
Seppur con una disposizione tattica “particolare”, con Sgarbi ad agire sostanzialmente sulla linea dei centrocampisti, è tenendo in campo tre attaccanti di ruolo che la formazione biancoverde ha alzato la sua soglia di pericolosità.
Andando a riempire l’area di rigore e differenziando i punti di riferimento, la squadra biancoverde ha trovato 3 gol nei secondi 45′ con Monterosi e Virtus Francavilla (2 con i laziali, 1 con i pugliesi) e ha superato in extremis il Cerignola, quando nei minuti finali – con Marconi e Sgarbi – era in campo il giovanissimo Tozaj.
Alla luce di questo dato, in vista dei prossimi impegni casalinghi contro le cosiddette piccole, Pazienza potrebbe così pensare di proporre il tridente offensivo sin dal 1′, cercando magari di incanalare sin da subito la gara, senza però esporre la squadra a sbilanciarsi troppo.
Da questo punto di vista, l’imminente recupero di Patierno e quello più graduale di Russo possono costituire una risorsa ulteriore per attuare un piano gara diverso, che dia subito sprint all’Avellino e gli consenta altresì di avere anche in panchina gente di un certo peso per cercare eventualmente di dare un’ulteriore scossa in corso d’opera.
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