la ricetta base e come renderli più salutari

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Tutti pazzi per i pancake. Sarà per la loro consistenza morbida e per il gusto semplice, che ricorda le ghiottonerie dell’infanzia preparate da mamme e nonne, ma queste frittelle dolci – tipiche della colazione americana – hanno conquistato anche l’Italia. Stando agli ultimi dati, i pancake sono presenti nella prima colazione di un italiano su tre (circa 13 milioni di persone) e piacciono soprattutto ai più giovani (18-35 anni).

A confermare questa moda è lo sbarco a Milano della versione giapponese, i fluffy pancake, più alti e soffici di quelli tradizionali, simili a un soufflé, che confermano la sempre maggiore apertura verso alimenti provenienti da altre culture gastronomiche.

Perché piacciono tanto

«Come in tutti i settori, anche le abitudini alimentari seguono le mode e non sempre le tradizioni», commenta la dottoressa Nicole De Sario, dietista del Primus Forlì Medical Center. «Nelle serie tv americane, nei film e nei cartoni animati è piuttosto usuale vedere i protagonisti che mangiano i pancake e questo ci ha senza dubbio incuriosito».

Inoltre, l’elevato apporto di carboidrati regala un senso di appagamento e gratificazione, che migliora il tono dell’umore sin dal mattino. «Peraltro sono facili da preparare e decisamente appetibili, grazie alla loro consistenza soffice e saporita», aggiunge la dietista.


Dove sono stati inventati i pancake

Se agli americani spetta il merito di aver dato ai pancake l’aspetto soffice che li contraddistingue e che li differenzia dalle crêpes francesi, pare che queste deliziose frittelle siano arrivate fino a noi dall’antica Grecia. Si racconta infatti che i primi pancake, chiamati tiganites, nacquero nel 500 a.C., quando due commediografi greci (Cratino e Magnete, colleghi del bel più noto Aristofane) crearono un composto con acqua, olio e farina, che provarono a cuocere in piccole frittelle dalla forma rotonda, guarnendoli con una generosa spennellata finale di miele.

Una volta assimilata dai romani, questa ricetta greca iniziò a girare i vari Paesi, con le rispettive varianti e la successiva introduzione di lievito, fino a quando raggiunse le isole britanniche, dove venne coniato il nome “pancake”.

Quali sono i benefici dei pancake

I pancake sono un alimento completo, che contiene tutti i macronutrienti principali di cui l’organismo ha bisogno: carboidrati, proteine e grassi.

«A differenza dei carboidrati, però, l’apporto di proteine non è elevatissimo: quindi, per rendere completa la colazione, è importante accompagnare i pancake con una porzione di latte o di yogurt», raccomanda la dottoressa De Sario. «Siccome poi il contenuto di zuccheri raffinati è piuttosto cospicuo, questo rito non deve diventare un’abitudine quotidiana: riserviamone il consumo alla domenica o alle occasioni speciali».

Il rischio, infatti, è quello di rendere poco saziante e troppo zuccherino il primo pasto della giornata, favorendo gli sbalzi glicemici e aumentando le probabilità di problemi cardiovascolari e metabolici.

Quanti pancake si possono mangiare a colazione

Due o tre è il numero di pancake che possiamo consumare senza eccedere troppo con le calorie. «È preferibile evitare le versioni confezionate, che oggi sono facilmente reperibili in commercio», tiene a evidenziare la dottoressa De Sario.

«I pancake pronti possono contenere conservanti o, comunque, maggiori quantità di zuccheri oppure additivi poco salutari. Meglio prepararli in casa con pochi e semplici ingredienti».

Qual è la ricetta base dei pancake

Per prepararli in casa, la ricetta base dei pancake prevede: 250 millilitri di latte fresco, 200 grammi di farina 00, 65 grammi di zucchero, 1 uovo e 1 cucchiaino di lievito in polvere per dolci.

Sbattiamo l’albume con lo zucchero fino a ottenere un composto spumoso, aggiungiamo il latte a temperatura ambiente e amalgamiamo bene gli ingredienti con una frusta a mano oppure elettrica. Aggiungiamo il tuorlo d’uovo e, a più riprese, la farina setacciata con il lievito in polvere, continuando a mescolare in modo che non si formino grumi, ottenendo una pastella liscia e omogenea.
A quel punto, facciamo scaldare una padella antiaderente e, quando sarà ben calda, mettiamo a cuocere un mestolo di impasto per circa 4 minuti, fino a quando vedremo delle bollicine formarsi sopra i pancake: giriamoli e facciamoli cuocere dall’altro lato per altri 3-4 minuti. Una volta tolti dalla padella, possiamo sbizzarrirci con le guarnizioni.

Come possiamo condire i pancake

Di solito, i pancake non vengono mangiati da soli, ma con dei topping che li ricoprono, rendendoli ancora più sfiziosi.

«Meglio evitare, o per lo meno non esagerare, con creme spalmabili di cioccolato, crema pasticcera o panna montata, preferendo marmellata, sciroppo d’acero, burro d’arachidi, miele, yogurt greco, frutta fresca o secca», suggerisce la dottoressa De Sario.

Come renderli più salutari

Scegliere le farine integrali può essere un modo per rendere i pancake più salutari e più ricchi di fibra, preziosa per l’organismo. «Al posto di quella raffinata, di tipo 0 e 00, usiamo una farina integrale, anche diversa da quella di grano o frumento: per esempio, quella di avena garantisce anche una buona quota di fibre, che oltre a rallentare l’assimilazione di zuccheri e grassi rendono i pancakes più sazianti, contrastando gli attacchi di fame nel corso della mattinata», evidenzia la dottoressa De Sario.

Evitiamo, poi, le ricette con il burro e proviamo a sostituire lo zucchero con una banana schiacciata, dal sapore dolce. «Chi va sempre di fretta la mattina, può preparare l’impasto la sera precedente e conservarlo in frigorifero oppure cuocere direttamente i pancake il giorno prima, riscaldandoli sul momento o consumandoli freddi», conclude l’esperta.

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